La ludopatia colpisce sia giovani che adulti. Diverse testate giornalistiche spesso riportano notizie di anziani che "bruciano" letteralmente le loro pensioni alle slot e non solo. Una 71enne di Maruggio, in provincia di taranto, ha recentemente speso tutta la sua pensione alle slot-machine e ai "Gratta e Vinci" e, per dissimulare l'insano gesto, si è recata dai carabinieri. Al cospetto delle forze dell'ordine avrebbe detto di essere stata vittima di una rapina al mercato settimanale del paese.
I militari, però, non hanno impiegato molto a smascherarla, denunciandola per simulazione di reato.
L'anziana, una decina di giorni fa, aveva asserito che qualcuno le aveva puntato una pistola alla schiena, costringendola a consegnare al malvivente di turno tutto il denaro che aveva con sé, ovvero circa 120 euro.
Ludopatica, aveva chiesto prestito ai parenti
La ricostruzione della pensionata pugliese dedita al gioco non ha convinto i carabinieri, i quali hanno subito scoperto il "vizietto" dell'anziana. I militari, infatti, si sono resi conto che la donna era caduta nel tunnel della ludopatia. In particolare, era diventata vittima delle slot, a causa delle quali era arrivata addirittura a chiedere un prestito ai parenti. E così, di fronte all'ennesima perdita di denaro, la signora aveva deciso di simulare un reato, raccontando di essere stata rapinata al mercato.
Le forze dell'ordine, però, dopo aver visionato le telecamere di videosorveglianza della zona, hanno capito che l'anziana aveva mentito e che si trattava dell'ennesima persona finita nella rete del gioco.
Avellino, caso simile a quello di Maruggio
Un caso simile a quello verificatosi a Maruggio era emerso ad Avellino nei primi giorni di ottobre.
Un uomo aveva perso al gioco una somma di denaro e, per occultare il grave ammanco ai familiari, aveva simulato una rapina. Ai carabinieri della stazione di Montemarano aveva riferito di essere stato avvicinato da alcune persone col volto coperto, che gli avevano intimato di consegnargli i 350 euro che aveva nel portafogli.
I militari, dopo aver ricevuto la denuncia, avevano tentato tempestivamente di risalire ai rapinatori per soddisfare la richiesta di giustizia del concittadino.
Dopo svariate indagini, però, gli investigatori, insieme ai colleghi del Nucleo operativo radiomobile, avevano iniziato a dubitare della veridicità della versione fornita dall'uomo. E così, messo con le spalle al muro, il cittadino campano ha ammesso le sue responsabilità.