E' successo a Vimercate, comune italiano che conta circa 26.000 abitanti in provincia di Monza e Brianza: una professoressa è stata presa a colpi di sedia dagli alunni di una delle classi dell'istituto superiore "Floriani". L'insegnante, una donna di 55 anni, è stata accompagnata in ospedale dove le sono state riscontrate lesioni guaribili in cinque giorni. Una "fortuna", visto che, secondo quanto raccontato dalla stessa vittima, le ferite sarebbero potute essere peggiori. Gli alunni della classe, che riceveranno sicuramente una sospensione dalla Scuola, rischiano una denuncia e provvedimenti disciplinari e penali.
Non è la prima volta che un insegnante viene aggredito dai propri alunni e con molta probabilità non sarà nemmeno l'ultima.Recenti casi di cronaca raccontano di un altro insegnante legato alla sedia e colpito dagli alunni, mentre in un altro istituto un alunno aveva addirittura tirato fuori un coltello ed ha ferito un docente durante la lezione.
Vimercate: il racconto dell'insegnante presa a colpi di sedia
La 55enne, insegnante di storia all'istituto "Floriani" di Vimercate, ha raccontato tutta la vicenda al preside ed alle autorità locali che hanno già avviato le indagini per comprendere chi siano stati gli autori del gesto. Secondo quanto raccontato dalla stessa docente, l'agguato era già stato premeditato prima del suo arrivo in classe, poiché durante la lezione gli alunni hanno approfittato della situazione per spegnere le luci dell'aula e lanciarle contro un paio di sedie. A causa del buio presente all'interno della stanza, la docente non è riuscita a vedere né a capire chi fosse stato ad aggredirla, soprattutto perché in quel momento ha pensato solo a cercare la porta per uscire e salvarsi dall'aggressione.
Una volta giunta in presidenza, la donna è stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso, dove è stata considerata guaribile in cinque giorni.
Nel frattempo il preside della scuola ha avvisato le autorità locali e la Procura dei Minori di Milano ha preso in carico la situazione dichiarando di volersi costituire parte civile. L'intera vicenda, secondo quanto comunicato dal preside dell'istituto, non verrà presa alla leggera e gli alunni pagheranno per la "bravata" attuata durante le ore regolari di lezione.
Gli alunni, di età compresa tra i 16 ed i 18 anni, non verranno solamente sospesi dalle attività scolastiche, ma saranno passibili di denuncia e conseguenti azioni legali.