Episodi di bullismo e violenza ai danni di docenti, purtroppo, riempiono quasi quotidianamente le pagine di cronaca. Generalmente, però, il "teppista" di turno è un adolescente. A Coverciano, invece, ad aggredire con una testata un'insegnante è stato un bambino di soli 7 anni (arrivato in classe addirittura con dei coltelli). L'inverosimile vicenda è accaduta qualche giorno fa ed è stata resa nota dal quotidiano fiorentino La Nazione.

La testata ed i coltelli

Giovedì mattina, in una Scuola elementare di Coverciano - quartiere di Firenze adagiato sulla riva destra del fiume Arno - un bimbo di 7 anni, iscritto alla classe seconda ha seminato il panico tra compagni, insegnanti e personale scolastico.

Ad un certo punto, il piccolo si sarebbe improvvisamente alzato dal proprio banco e si sarebbe scagliato contro la maestra, seduta in cattedra, dandole una violenta testata. La donna, colpita al naso, è stata immediatamente soccorsa dal personale del 118 giunto presso il plesso scolastico con un'ambulanza. Portata al vicino pronto soccorso, la donna, è stata dimessa con una prognosi di 6 giorni.

Solo 24 ore prima, il bambino, si era presentato in classe con dei coltelli e - prima di essere letteralmente placcato dal personale scolastico - si era messo a lanciarli davanti ai compagni (fortunatamente senza conseguenze).

Situazione fuori controllo

Quanto è accaduto giovedì è solo l'ultimo episodio (ed il più grave) di un'incredibile escalation di violenza.

Dall'inizio dell'anno scolastico, infatti, un'intera classe è tenuta in scacco dall'intemperante bambino. Al momento, però, nonostante la situazione sia fuori controllo (o meglio "esplosiva) non è stato preso alcun provvedimento per tutelare il protagonista, i piccoli alunni ed il corpo insegnante.

Come fa notare il quotidiano fiorentino, forse il dito non andrebbe puntato contro un bimbo difficile, ma comunque "recuperabile" (anche grazie ad un sistema scuola in grado di prendersene cura).

Il problema è che, per una serie di fattori molteplici, la situazione si è incancrenita. Le difficoltà dell'allievo, infatti, non sono state certificate e, per questo, per lui non è previsto nessun tipo di sostegno. Così, gli insegnanti sono costretti a far fronte, e a gestire come meglio possono, improvvisi e violenti scatti di rabbia.

Senza dimenticare il fenomeno - tipico del "pianeta scuola" - della precarietà professionale.