Al giorno d'oggi riuscire a trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato sembra sempre più un miraggio e, proprio per questa ragione, i casi in cui la gente prova ad approfittare di qualche favore nel corso di un concorso pubblico continuano ad emergere inevitabilmente. L'ultimo episodio si è registrato al noto ospedale Cardarelli di Napoli, dove le prove per infermieri venivano truccate in cambio di denaro. I soggetti interessati versavano i soldi e, secondo quanto riferito dal quotidiano Il Mattino, ricevevano in cambio degli aiuti durante i test sulle risposte attraverso dei meccanismi ben studiati e tramite strumentazioni all'avanguardia.
Concorso pubblico truccato a Napoli: si indaga per risalire alle fonti segrete
Stando alla notizia diffusa dal quotidiano in questione, infatti, sono state scoperte tre persone coinvolte, identificate e immediatamente denunciate, ma si tratta soltanto dei primi nomi emersi nell'inchiesta riguardante un sistema fondato su un bisogno primario, appunto quello di trovare un posto di lavoro ben retribuito e che garantisca una certa stabilità economica all'interno della pubblica amministrazione di Napoli. Per questa ragione venivano chiesti soldi in cambio di suggerimenti durante il test, che si è tenuto nella settimana scorsa, per infermieri. Suggerimenti che arrivavano tramite una microtelecamera e un auricolare.
Grazie all'inchiesta avviata dalle forze dell'ordine, però, già tre persone sono state identificate. Gli aiuti durante il concorso avvenivano grazie alla tecnologia: i soggetti intenti a barare pagavano anticipatamente in denaro, dopodiché grazie ad un algoritmo venivano fornite le risposte al concorrente, e nel caso in cui fossero emerse delle difficoltà, era prevista anche la possibilità da parte del candidato di entrare in contatto tramite un auricolare con la fonte che doveva fornire le risposte.
Durante lo stesso concorso pubblico del Cardarelli di Napoli, anche altre persone erano state fermate perché sorprese a copiare tramite smartphone. I sistemi di controllo durante la prova, dunque, sembrerebbero aver funzionato, ma adesso si indaga per cercare di comprendere con chi fossero collegati i tre soggetti individuati e l'attenzione per il momento si è spostata anche sulle figure di alcuni tutor che nei mesi precedenti al concorso avevano seguito alcuni gruppi di candidati.