Sta facendo discutere la comparsa di un video su Whatsapp, l'applicazione che permette di chattare, scambiare messaggi e video, e parlare agli utenti che la utilizzano. Nel video, che dura solo dieci secondi si notano tre bambini intenti a fare sesso, due bambini ed una bambina. La bimba ride come se non si stesse rendendo conto di quello che accade. Un altro personaggio, non è ancora certo se un coetaneo dei tre oppure un adulto, riprende la scena con uno smartphone. Il video è apparso in alcuni telefoni cellulari di alcuni alunni delle scuole elementari e medie del fiorentino ma è subito diventato virale grazie all'applicazione Whatsapp.

Sulla vicenda la Procura dei Minori di Firenze ha aperto un'indagine. Nel video, secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino, i tre bambini parlano con un accento romano. La location nella quale è stato girato però non sarebbe di certo la Capitale ma un'altra località: Sullo sfondo del giardino nel quale si svolge la scena si intravede il mare.

La denuncia di una dirigente scolastica e di una madre

L'apertura del fascicolo ad opera della Procura di Firenze è stata effettuata a seguito della denuncia da parte di una dirigente scolastica dell'hinterland fiorentino. Una professoressa del suo istituto è stata sorpresa dalla presenza del video sul cellulare di un suo allievo, due settimane fa.

La professoressa si è dunque subito rivolta alla preside, denunciando l'accaduto. Insieme hanno poi deciso di sporgere denuncia ai carabinieri, Nello stesso periodo, una madre aveva raccolto le testimonianze sconvolte della figlia che le aveva mostrato lo stesso filmato sul suo cellulare. Anche la mamma quindi si era rivolta ai carabinieri.

Il filmato è stato acquisito dalla Procura per i Minori di Firenze, diretta da Antonio Sangermano. Il suo lavoro si concentrerà in primo luogo sull'individuazione dei responsabili che hanno realizzato il video e lo hanno messo in rete. Compito alquanto gravoso ma non meno importante e difficile allo stesso tempo, sarà quello di cercare di contrastare la diffusione del video che sta rimbalzando tra i device dei baby utenti.

E' un lavoro contro il tempo data la velocità di diffusione del materiale sulla rete.

Il lavoro degli inquirenti

Gli investigatori stanno inoltre sentendo le testimonianze dei piccoli ai quali è arrivato il messaggio contenente il video. In questo modo cercheranno di risalire al primo utente che lo ha immesso nella rete. Lavoro complicato ma non impossibile. Più ostico invece sarà risalire al "regista" del filmato, chi lo ha girato, ed all'identità dei protagonisti. L'autore del video rischia una pena di sedici anni di galera per detenzione di materiale pedopornografico.