Una vicenda terribile arriva dall'Australia. Si tratta, purtroppo, dell'ennesimo fatto di cronaca che riguarda abusi di natura sessuale perpetrati su una donna. In questo caso è stata la stessa vittima ad accorgersi di quanto le stesse accadendo, ormai da diverso tempo. I fatti risalgono ad un arco temporale che va dagli ultimi mesi del 2015 fino al luglio 2016. Fino a quel momento, per circa 10 mesi, la ragazza subì le angherie del suo uomo, Jack Morrison, 23 anni, mentre la donna dormiva tranquillamente. Un giorno, poi, la macabra scoperta. Aprendo alcuni file video contenuti nell'hard disk, sul pc uscirono le immagini che inchiodavano l'uomo mentre su di lei perpetrava gli abusi.

A questo punto, la donna non ha potuto far altro che denunciare tutto all'Autorità Giudiziaria australiana, che ha immediatamente avviato le indagini intorno al molestatore.

La ragazza sarebbe stata drogata

Particolari inquietanti sono emersi dall'attività investigativa dei militari federali australiani. Pare, infatti, che la donna sia stata drogata, prima di compiere ogni abuso su di lei. La posizione del soggetto quindi si è aggravata ancora di più, proprio per il fatto che ha agito mentre la ragazza era completamente incosciente, e probabilmente non si rendeva conto di quanto succedesse intorno a lei. Secondo quanto riporta il quotidiano australiano The West sulle sue pagine on-line, Morrison è stato condannato a nove anni di carcere dal giudice del tribunale distrettuale.

Allo stesso sono riconosciuti ben 18 capi di imputazione per stupro e di tre aggressioni aggravate. Fino al luglio del 2016 la donna non aveva minimamente idea di quanto gli stava capitando. Per la vittima, di cui ovviamente non sono state fornite le generalità, è stata una vera e propria doccia fredda. I due vivevano insieme.

L'uomo aveva un interesse perverso per i filmati a luci rosse

Durante il processo, alla giuria, è stato riferito che l'uomo avesse un interesse perverso per video espliciti in cui le donne venivano abusate durante il sonno. L'arrestato, sempre secondo quanto riportano i media australiani, ha chiesto anche al tribunale di mantenere segreta la sua identità, a causa di presunte minacce che gli sarebbero state fatte recapitare in carcere in attesa della sentenza.

Gli stessi inquirenti hanno definito la vicenda di una gravità inaudita: l'uomo, secondo quanto sostenuto dagli organi di giustizia australiani, ha trattato la sua compagna con una bambola gonfiabile. Il triste episodio segnerà ovviamente a vita la vittima.