La nave Aquarius ha comunicato tramite Medici Senza Frontiere di aver sospeso la propria attività di soccorso in mare dei migranti. L’Ong Sos Méditeranée. che ospitava a bordo della nave un team di assistenza medica di Medici senza frontiere, abbandona il suo progetto umanitario.
Aquarius indagata per smaltimento illecito dei rifiuti infettati dai migranti
Ricordiamo che la nave è sottoposta da novembre a verifiche dalla procura di Catania, che l’ha indagata per traffico di rifiuti a rischio infettivo. Quella che per molti è stata una manovra Politica, è invece un fatto documentato.
24 mila chilogrammi di rifiuti pericolosi sarebbero stati smaltiti in modo indifferenziato. La procura ha indagato per la vicenda MSF e due operatori della raccolta. I rifiuti sanitari sono pericolosi per la salute e la vita umana: infatti sono stati accertati più di 5000 casi di migranti a bordo portatori di malattie letali come la meningite e fortemente infettive come l’Aids. Qualunque operatore sanitario conosce il protocollo di comportamento in questi casi e soprattutto come trattare i materiali che sono stati a contatto con i soggetti infetti (in questo caso i migranti); quindi, se l’esito del processo confermasse gli eventi, il comportamento di una associazione medica come Medici Senza Frontiere sarebbe imperdonabile.
Sappiamo inoltre che negli ultimi anni in Italia, a causa del fenomeno massiccio dell'immigrazione, si è riacceso il focolaio di malattie come la tubercolosi e si sono avuti numerosi casi di scabbia.
L'Aquarius senza bandiera a Marsiglia e il divieto ignorato sul soccorso ai migranti
Al momento della notifica dell’indagine, la nave Aquarius si trovava bloccata nel porto di Marsiglia.
Il ministro dell’interno Salvini, sulla base di un codice imposto dal suo predecessore, aveva impedito lo sbarco su coste italiane alla nave, che aveva ripiegato in Spagna. Anche prima delle accuse legate ai rifiuti, la nave stava svolgendo un’attività vietata nel nostro Paese. Nel 2017, Marco Minniti aveva imposto la sottoscrizione di un «codice di condotta» che vietava di intervenire nelle acque libiche.
La nave è ancora nel porto spagnolo, poiché è sprovvista di bandiera dopo che Panama ha ritirato la sua bandiera all’Aquarius. Anche dietro il ritiro del Paese centroamericano ci sono state voci di pressioni politiche.
Dal MSF, che aveva rifiutato di firmare il codice, appare preoccupazione per la sorte dei migranti, ma dichiara di stare pensando a modi alternativi per “salvare vite umane”.. Dopo il sequestro a Pozzallo di un’altra nave, la Oper Arms, gestita dalla Ong spagnola Proactiva, sembrano non esserci più Ong e Navi coinvolte nel fenomeno dell’immigrazione “marittima”.
Le dichiarazioni di Matteo Salvini su Aquarius e immigrazione
Il ministro Matteo Salvini appare di parere diverso. Sul suo account Facebook ha appena postato: “La nave Aquarius chiude le attività.
Meno partenze, meno sbarchi, meno morti. Bene così.” Queste affermazioni si basano su due convinzioni che il ministro ha più volte espresso in questi mesi. La prima è ci sia un business legato all’immigrazione e che quindi molti migranti vengano spinti a partire da promesse illusorie fatte da persone senza scrupoli. La seconda è che si debbano creare centri di accoglienza in Libia per evitare le partenze a bordo dei barconi. Ricordiamo infatti che le Ong soccorrevano persone a bordo di navi fatiscenti, già a rischio prima del loro arrivo.