Jamil è tornato a parlare, o meglio, lo ha fatto per la prima volta nel pomeriggio di oggi, dello scontro fisico che qualche giorno fa gli ha causato evidenti lividi e ferite sul volto. Il rapper, che in questo periodo sta promuovendo il suo ultimo disco 'Most Hated' – mai titolo fu più indovinato – non più di 3 giorni fa aveva pubblicato sulla sua pagina Instagram un'immagine del suo volto segnato da tagli e lividi, senza però aggiungere una parola di spiegazione per circostanziare l'accaduto.

Di conseguenza sul web, sia sulla pagina di Jamil che sui diversi gruppi Facebook, canali Telegram e forum on line che abitualmente seguono le cronache del Rap italiano, avevano iniziato a susseguirsi diverse ipotesi, proposte da sedicenti testimoni, ma evidentemente in contrasto tra loro: qualcuno affermava di aver assistito ad un pestaggio in quel di Forlì, dove Jamil si era recato in settimana per un firma copie, altri invece giuravano di aver assistito ad una rissa a Verona, città natale del rapper, altri ancora si dicevano certi che i tagli fossero finti, un semplice make up per il prossimo video ufficiale.

A quanto pare però, almeno quest'ultima ipotesi potrebbe ormai essere esclusa, o almeno questo è ciò che sembra trasparire dall'ultima dichiarazione di Jamil, che oggi, pur non raccontando i dettagli dell'accaduto, ha nuovamente mostrato il suo volto segnato dalle ferite, mandando un messaggio chiaro e netto ai suoi detrattori, pronunciando frasi come 'Potete picchiarmi e ma non potete fermare quello che ho creato."

Jamil prende in giro gli haters: 'Siete pedine, vi faccio fare quello che voglio'

"Nella vita le ho prese un sacco di volte e le prenderò ancora, non posso controllare questa cosa. Ma ne posso controllare tante altre – ha esordito l'artista veronese, prima di rivolgersi direttamente ai suoi numerosissimi haters – Guardare la vostra soddisfazione nel vedermi con il volto segnato fa capire quanto il titolo del disco sia indovinato.

'Most Hated' è così bello che per una settimana gli haters non hanno commentato. Iniziavate a mancarmi. [...] Potete pure farmi male ma non potete fermare quello che che ho creato. Anzi, non state facendo altro che aiutarmi a renderlo più grande di prima. Ormai ho imparato come fare per trasformare tutto il male che ricevo in energia positiva.

[...] Ancora non avete capito? Siete solo pedine, vi faccio fare quello che voglio, uso il vostro odio per trarne vantaggio. Quando ne ho bisogno faccio un fischio, e voi correte. Non mi servono i portali, i giornali o il supporto del resto della scena, il vostro odio è la miglior pubblicità che potrei mai avere. Questa è l'arte della guerra. Io sono un soldato, tutto calcolato".