Quanto sta succedendo in Francia da ormai diverso tempo sta preoccupando non poco le autorità francesi e non solo. L'assedio di Parigi da parte dei famosi gilet gialli continua. Ieri, sabato 1 dicembre, si è scatenata la rivolta più violenta avuta finora, coinvolgendo non solo il centro città ma anche le periferie.

Gilet gialli, guerriglia urbana a Parigi

La guerriglia ha avvolto Parigi, la violenza scatenata nella capitale francese ha portato alla distruzione di centinaia di vetrine, macchine ribaltate e date alle fiamme come repellente contro le forze dell'ordine.

Emmanuel Macron, che inizialmente aveva sottovalutato la protesta, ora si è reso conto che la situazione è diventata insostenibile: all'ultima manifestazione hanno partecipato in 136mila, con 263 feriti (dei quali 23 poliziotti), 412 fermi e 378 arrestati. Un manifestante è in gravi condizioni, in queste ore sta lottando tra la vita e la morte, mentre tre sono già quelli deceduti. A preoccupare il Governo francese non c'è solo la violenza, ma anche l'incredibile solidarietà del 70% dei francesi ai manifestanti. Ovvero quasi 3 francesi su 4 appoggiano i gilet gialli nonostante la degenerazione violenta della manifestazione. Al momento le rivendicazioni dei manifestanti non sembrano fare alcun dietrofront: vogliono una chiara marcia indietro del Governo sull'aumento del prezzo dei carburanti.

Macron, dal canto suo, non è disposto a trattare su questo aspetto e rilancia: "transizione ecologica". I media francesi nei giorni addietro hanno ricevuto un documento da parte del comitato organizzativo dei gilet gialli in cui si elencavano tutte le rivendicazioni: richieste specifiche ai parlamentari e allo stesso governo, evento che ricorda molto da vicino i cahiers de doleances dell'epoca rivoluzionaria.

E' in corso una vera e propria ribellione, non solo contro Macron, ma contro una certa tipologia di politica considerata lontana dalla gente comune. Per questo motivo sia la destra che la sinistra francese appoggiano i manifestanti.

La decapitazione del Re

I gilet gialli che hanno assaltato la capitale francese gridano "Gli tagliamo la testa" e "decapitazione del Re", frasi retoriche e metaforiche che si traducono nella volontà di destituire Macron.

I manifestanti assomigliano a un mix da M5S e Forconi, ma sono più violenti. Secondo il politologo francese Jerome Fourquet la "Francia sta entrando in uno scenario all'italiana", ovvero dove la destra e la sinistra del Paese si sono trovate d'accordo su alcuni punti fondamentali.