Sono trascorsi ormai 11 giorni da quando Mattia Mingarelli, agente di commercio 32enne originario della provincia di Como, ha fatto perdere le sue tracce in Valmanenco. Pare però, come riportato dal quotidiano "Il Giorno", che l'indagine sia ad una possibile svolta. Gli inquirenti, ovviamente, non si sbilanciano. I genitori del ragazzo - che non hanno mai preso realmente in considerazione la possibilità dell'allontanamento volontario - intanto hanno lanciato un accorato appello: "Qualcuno l'ha preso, vogliamo sapere cosa è accaduto".

Possibile svolta

A Chiesa Valmalenco tutti si chiedono cosa sia successo a Mattia Mingarelli, il giovane dipendente della Trussoni Beverage di Dubino (Sondrio). Il ragazzo aveva raggiunto la casa di famiglia per una breve vacanza in montagna venerdì 7 dicembre. Poi, dopo una breve escursione per quei sentieri che tanto ama, ha fatto perdere le sue tracce.

Dopo 11 giorni di ricerche ed indagini a 360 gradi, però gli inquirenti potrebbero essere vicino ad una svolta. Ancora non ci sono notizie ufficiali, ma pare il il fascicolo aperto in Procura a Sondrio non sia più relativo ad una "semplice" indagine per persona scomparsa.

Come sottolineato da alcuni quotidiani locali, nonostante siano trascorsi 10 giorni, ancora non sono stati tolti i sigilli al Rifugio Ai Barchi (dove Mattia si sarebbe fermato qui poco prima di sparire), alla baita di famiglia e all'Audi A1 guidata dal giovane.

Per giustificare un sequestro preventivo così lungo, infatti, si presuppone che in Procura sia stato aperto un fascicolo - probabilmente ancora contro ignoti - per un reato grave (come, ma si tratta solo di esempi, il sequestro di persona oppure l'omicidio).

La verità potrebbe arrivare dal telefono

Claudio Gittardi, procuratore capo della Repubblica di Sondrio, anche ieri si è limitato a dire: «Non posso rispondere.

Comunque, al momento, siamo svolgendo ulteriori accertamenti; in caso di eventuali aggiornamenti vi faremo sapere».

Le "ricerche a tappeto" sono state sospese, ma alcuni uomini del Comando dei Vigili del fuoco stanno ancora battendo sentieri e boschi. Ora, le indagini si stanno concentrando soprattutto sui tabulati telefonici e sul traffico dati registrato venerdì 7 dicembre.

L'obiettivo degli inquirenti è quello di individuare tutti i presenti in un'area circoscritta (tra la baita della famiglia Mingarelli e il rifugio di Giorgio Del Zoppo.

I famigliari di Mattia, intanto, vivono giorni d'angoscia profonda . Nei giorni scorsi hanno lanciato sui social diversi appelli (anche accompagnati dall'hastang #troviamomattia) e attraverso il loro avvocato, Stefania Amato, hanno lasciato trapelare che non credono che si debba parlare di incidente o disgrazia, bensì di qualcosa di diverso e di ben più agghiacciante.