Una storia che sembra la trama di un film, che si è concluso con un lieto fine lo scorso 29 dicembre. Più di tre anni fa – il 9 novembre 2015 – Arian Saraie era scomparso nel nulla a Vienna. Il ragazzo, che soffre di autismo, era sfuggito agli operatori di un centro diurno della capitale austriaca ed aveva fatto perdere le proprie tracce. Il 25enne, molto socievole e bisognoso di nuovi contatti umani, aveva espresso più volte il desiderio di conoscere il mondo: così, senza dire niente a nessuno, aveva preso un treno diretto verso l’Italia. Mentre la madre Regina Schramm-Saraie e la sorella Roxana non si perdevano d’animo, attaccavano volantini e lanciavano messaggi per ritrovare il congiunto scomparso, Arian si era rifatto una nuova vita nel Belpaese, dove era ospitato presso una struttura specializzata di Pieve Emanuele, in provincia di Milano.

La nuova vita in Italia, con il nome di Antonio Gallo

Il giovane infatti ha una grande capacità di imparare le lingue: al momento della scomparsa, oltre al tedesco, conosceva già l’ungherese ed il persiano. Per lui è stato un gioco da ragazzi apprendere in pochi mesi anche l'italiano in maniera così convincente da potersi inventare una nuova identità.

Infatti si faceva chiamare da tutti Antonio Gallo e si aggirava nel Milanese. Visti i suoi problemi di salute, era stato affidato agli operatori sociosanitari, che avevano riscontrato in lui una forma di psicosi e lo avevano fatto ospitare presso la “Mater Gratiae”, una casa di cura specializzata nel trattamento delle persone autistiche.

Ed è stato proprio un operatore della struttura che, navigando in Internet, ha casualmente scoperto tra le immagini degli scomparsi la fotografia di Arian: così, dopo tre anni di attesa, finalmente i familiari hanno potuto riabbracciare il 25enne.

La festa di addio alla 'Mater Gratiae'

“E' stato un miracolo di Natale” ha commentato la madre del ragazzo, che non aveva mai perso la speranza di ritrovarlo, anche perché i poliziotti austriaci si erano detti convinti che fosse ancora vivo da qualche parte.

Appresa la notizia, si è recata in Italia con la figlia Roxana per riabbracciare il giovane.

Nella struttura sanitaria che ha ospitato a lungo il 25enne si è tenuta una piccola festa di addio, con tanto di torta.

A chi gli chiedeva se un giorno sarebbe tornato in Italia a trovare i suoi amici ed il personale che lo ha accudito per anni, Arian ha risposto serio di no: per lui si è chiuso definitivamente un capitolo della vita e se ne è appena aperto uno nuovo, da trascorrere a Vienna insieme ai familiari, che lo hanno cercato per tutto questo tempo.