Quindicesimo giorno di presidio e quarta notte in tenda per gli ex lavoratori della vigilanza ospedaliera Ats e Aou del Santissima Annunziata e Cliniche Universitarie di Sassari. Dallo scorso giugno 50 dipendenti non ricevono lo stipendio. La vertenza è culminata con la lettera di licenziamento la scorsa settimana.

Parla Stefano Maiore, portavoce della vigilanza ospedaliera

A tale proposito abbiamo intervistato Stefano Maiore, portavoce dei lavoratori della vigilanza ospedaliera.

Quarta notte al freddo ancora senza garanzie. Stamane si è tenuto il consiglio comunale aperto con un grande assente: l'assessore Arru.

"Il 18 dicembre abbiamo ricevuto l'invito del Comune. Il sindaco, Nicola Sanna, ha invitato la cittadinanza a un'assemblea aperta che si è svolta al Teatro Civico. Ci è stato rivolto l'invito dal momento che ci sarebbero dovuti essere l'assessore Arru e il direttore generale dell'Ats (Azienda Tutela Salute), Moirano nonché il direttore generale dell'Aou (Azienda Ospedaliero Universitaria) di Sassari, Antonio D'Urso. Diciamo che queste tre figure sono venute a mancare non so per quali motivi. Si dice che siano dovuti andare a Cagliari e ci siamo ritrovati in un'assemblea che alla fine non era la nostra. E' vero che ci hanno dato parola e ascoltato, però alla fine si è discusso del Policlinico".

Ieri in consiglio regionale si è registrato l'intervento dell'onorevole Antonello Peru. Come lo giudichi?

"Antonello Peru è una persona fantastica che ci ha dato un'opportunità aprendo un'interpellanza in Regione. Si è fatto carico del problema nell'appalto che riguardava circa 2.000 lavoratori in Sardegna, di cui 50 a Sassari.

Questi ultimi non sono stati riassorbiti e transitati nel nuovo appalto. Questa interpellanza in consiglio regionale è stata aperta nella seconda commissione lavoro. Le audizioni erano partite già lo scorso 18 luglio. Successivamente sono stati ascoltati Ats e Aou nelle persone dei direttori generali, così come i sindacati e le ditte entranti nel nuovo appalto.

Ora siamo fermi in attesa che ci sia una risoluzione in consiglio regionale, anche perché venne proposta il 6 dicembre ma fu rinviata all'11 dicembre e proprio in quest'ultima data è stato cambiato l'ordine del giorno. Quindi presumo che per le festività natalizie non venga messa in programma. Spero tuttavia che venga fatto nel più breve tempo possibile anche perché il freddo sta decimando i colleghi. Ne abbiamo alcuni vicini ai 60 anni, più il freddo e l'umidità. Ad esempio ieri è iniziato a piovere ed è stata dura. Ringrazio tuttavia Sassari per la solidarietà della Piazza che ogni mattina e sera, così come durante la giornata, vengono a trovarci e rispondono bene alla nostra chiamata. Siamo contenti di questo" .

Natale in tenda, al freddo

Mancano 4 giorni al Natale, una festa da passare in famiglia. Per voi non sarà lo stesso. Trascorrerete in tenda anche quella giornata?

"Certamente, sì. Forse quella giornata più delle altre. Perché in questo gruppo cerchiamo, senza risorse e tra mille problemi, di trovare qualche ora da dedicare e impegnarsi in questa battaglia per difendere il nostro posto di lavoro. Sto conoscendo ogni giorno delle persone più belle".

Quali saranno le prossime azioni, che intenzioni avete? Ad esempio occupazione di sedi istituzionali, proteste a Cagliari o altro?

"Questo diciamo che è tutto work in progress. Per il momento manteniamo forte la Piazza. Vedo che siamo ogni giorno più forti, riuscendo a mettere un mattoncino. E quindi una volta che avremo consolidato bene il gruppo, vedremo poi se mirare su altri obiettivi. Per adesso rimaniamo qui".