Era andata in Australia, Aiia Maasarwe, 21 anni e cittadina israeliana, per poter prendere parte ad un programma di scambio interculturale con una ragazza del posto, che era stata già sua ospite in Israele. Così aveva preso un volo per Melbourne, e una volta sul posto il via alla sua esperienza. Ma non poteva sapere che ad attenderla vi fosse un infausto destino.

Qualche sera fa, la ragazza era appena scesa da un tram, probabilmente per fare ritorno nel campus di Bundoora, dell'Università di La Trobe, quando all'improvviso, però, un uomo l'ha afferrata alle spalle, e poi l'avrebbe abusata e infine uccisa.

In quel momento la vittima stava parlando tramite FaceTime (applicazione per video-chiamare) con sua sorella in Israele, la quale ha sentito quanto stava succedendo. Così, mercoledì scorso il corpo di Aiia è stato ritrovato esanime fuori da un centro commerciale, la famiglia aveva già avvisato la Polizia federale australiana dell'accaduto percepito tramite cellulare dall'altra figlia.

Trovati un berretto e una maglietta

Sul luogo del misfatto gli inquirenti hanno trovato un berretto nero con la scritta "1986" e una maglietta grigia. Gli oggetti sono stati analizzati, in quanto questi ultimi sarebbero stati indossati dall'omicida. La polizia ha setacciato tutti i filmati, ed è arrivata ad identificare nelle scorse ore un sospettato: si tratta di un uomo, per la precisione un 20enne.

Tutti definiscono Aiia come uno studentessa eccellente e piena di vita. La ragazza studiava infatti cinese e inglese, era appassionata di lingue straniere e le piaceva molto viaggiare e conoscere posti e culture diverse. Ed è il motivo proprio per il quale si trovava in Australia, un paese che di norma non è pericoloso, ma che oggi fa parlare di se per questo bruttissimo fatto di cronaca.

La famiglia è sconvolta

Non appena sono stati informati della tragedia, i familiari di Aiia si sono messi in viaggio per l'Australia. Un viaggio lunghissimo, affrontato proprio per riconoscere il corpo esanime della loro povera figlia. Nel frattempo l'ambasciata israeliana ha dichiarato che aiuterà la famiglia per riportare la salma della sfortunata ragazza nella propria terra natale.

Una tragedia che ha sconvolto anche Israele, nonché gettato nella disperazione la famiglia Maasarwe, che mai credeva che la loro ragazza potesse essere vittima di un gesto vile, quanto folle. La notizia fa ancora più scalpore se si pensa che Melbourne è considerata una delle città più sicure dell'Australia, nonché del mondo. Secondo fonti governative australiane, come informa la tv britannica BBC sulla sue pagine on-line, una donna su cinque e un uomo su venti hanno subito abusi o minacce dall'età di 15 anni.