Nel giorno della celebrazione dei quarant'anni dalla morte del sindacalista Guido Rossa, ucciso il 24 gennaio 1979 per mano delle Brigate Rosse, la Digos di Genova ha ritrovato delle scritte ("Guido Rossa infame" e "Marta Cagol, Tino Viel, Gianfranco Zoia vivono"). Il ritrovamento è avvenuto precisamente in Salita Santa Brigida, luogo non casuale ma scelto l'8 Giugno 1976 dalle Brigate Rosse per l'omicidio di Francesco Coco, Procuratore Generale di Genova e di due uomini della scorta, Giovanni Saponara e Antioco Deiana.

Queste scritte a favore delle Brigate Rosse, sono state trovate proprio nel giorno in cui il presidente della Repubblica Mattarella si è recato nel capoluogo ligure per celebrare il sindacalista Guido Rossa, a quarant'anni dal suo omicidio da parte delle BR.

La vicenda Rossa-Berardi

Guido Rossa arriva a Genova nel 1961 e viene assunto dall'allora Italsider diventando ben presto delegato al consiglio di fabbrica per la Fiom-Cgil, svolgendo anche attività Politica essendo iscritto al Pci. Suo compagno di lavoro il brigatista Francesco Berardi. Nella fabbrica, accanto alle macchinette del caffè, vengono ritrovati dei volantini di propaganda e di rivendicazione di atti compiuti dalle BR. Rossa nota una strana coincidenza: la presenza di Berardi accanto alle macchinette proprio mentre venivano ritrovati i volantini. Il 24 Ottobre 1978 quindi Rossa e i colleghi rompono gli indugi e l'armadietto di Berardi trovando risoluzioni strategiche e volantini con la stella a cinque punte.

Scatta quindi l'arresto e la condanna a quattro anni proprio grazie alla testimonianza in Tribunale di Rossa.

Veloce come la condanna fu la vendetta dei Br consumata la mattina del 24 Gennaio del 1979 mentre Rossa usciva dalla sua casa di Genova a Via Ischia e saliva sulla sua Fiat 850 per recarsi al lavoro. Piano che prevedeva solo la sua gambizzazione, ma che termina con uno sparo al cuore che porta alla morte del sindacalista.

La rottura tra BR e fabbriche

Il segnale che arrivò dalla morte di Rossa fu forte e segnò la rottura definitiva tra il movimento operaio e la lotta armata. Fino a quel momento le BR potevano contare su un certo sostegno dell'area grigia degli operai simpatizzanti e fiancheggiatori, ma la morte di un operaio sindacalista firmò la fine di un sodalizio incompatibile, rappresentando un punto di svolta nella lotta al terrorismo in Italia.

Un segnale ancora più forte di quello della strage di Via Fani e del delitto Moro. Veniva infatti colpito un sindacalista, proprio la categoria in nome della quale le BR pretendevano di agire.

Il discorso del Presidente Mattarella

Il Capo dello Stato durante la cerimonia commemorativa svoltasi stamani all'Ilva di Cornigliano (Genova) ha sottolineato l'impegno delle istituzioni nella lotta per la giustizia. Affermando, fra le altre cosa che, coloro che si sono sottratti con la fuga devono scontare la pena comminata. Il presidente Sergio Mattarella ha inoltre parlato di Guido Rossa come l'uomo che ha pagato con la sua vita il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede al valore della Repubblica.