Polizia, vigili del fuoco, protezione civile. Dal 1º giugno 2018, quando è diventato vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno nell'attuale Governo Conte, di divise delle forze dell'ordine Matteo Salvini ne ha indossate tante. Finora la cosa era stata notata, anche per il vezzo del titolare del dicastero di fare selfie con giacconi d'ordinanza dei vari reparti oltre che mentre mangia specialità di ogni regione d'Italia, ma mai era stata segnalata.
Stavolta invece, la siglia sindacale Usb dei vigili del fuoco, ha denunciato Salvini tramite lettera per porto abusivo di divisa, reato punito dal codice penale.
La lettera contro Salvini del sindacato dei vigili del fuoco
La lettera è arrivata proprio al diretto interessato. Costantino Saporito, coordinatore nazionale dell'Unione sindacale di base dei vigili del fuoco, l'ha indirizzata, infatti, innazitutto al ministro Salvini, quindi al sottosegretario con delega ai Vigili del fuoco, Stefano Candiani, e al prefetto Bruno Frattasi. Nella missiva è contenuta la denuncia in via amministrativa del titolare del dicastero degli Interni per 'porto abusivo di divisa'.
Il riferimento della contestazione è all'articolo 498 del Codice Penale che punisce con una sanzione pecuniaria che varia da 154 a 929 euro chiunque indossi una divisa senza averne titolo, cioè abusivamente, creando confusione nella cittadinanza.
Un 'abuso' che Salvini ha reiterato da settimane in occasione di uscite istituzionali in cui ha sfoggiato divise, magliette, felpe, giacconi di varie forze dell'ordine con cui ha fatto selfie o dirette Facebook. Un'usanza che non era sfuggita alla Cgil dei vigili del fuoco che già a fine dicembre aveva protestato con un tweet contro l'uso di indossare abiti da lavoro di altri per essere "molto uomo del popolo".
È“fashion” indossare gli abiti da lavoro di altri, rende tutto molto vero, molto uomo del popolo; in realtà sotto a quel simbolo, quella tuta da lavoro, c’è qualcuno che non sa neanche il significato della parola sacrificio. Orgogliosi di essere vigili del Fuoco #UniciNellaTutela pic.twitter.com/wmRFE6Y73z
— Cgil VigiliDelFuoco (@FpCgilVVF) 28 dicembre 2018
Saporito, a sua volta, aveva già dato sfogo a un risentimento professionale con un lungo post pubblicato lo scorso 4 gennaio.
Ed ora, il sindacalista ha chiesto ufficialmente che si ponga fine a tale uso improprio di divise "da parte di chi crede che tutto vale e la legge non vada rispettata".
La risposta di Salvini
Dopo la lettera di denuncia, Roberto Saviano lo ha accusato di commettere un abuso gravissimo e il Pd di strumentalizzare le divise per ottenere voti. Non si è fatta attendere, ovviamente via Twitter, la risposta di Salvini. Il ministro ritiene sia un orgoglio aver ricevuto in regalo pezzi del vestiario dei vigili del fuoco, come di altre forze dell'ordine. L'averli indossati dimostra la sua gratitudine per il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine che sfocerà in azioni concrete: il ministro ha annunciato il piano di assunzioni straordinarie di 8000 uomini e donne in divisa nei prossimi mesi.
Per il resto, il titolare del dicastero dell'Interno ha fatto sapere che non smetterà d'indossare divise.
"GRAVISSIMO, un abuso!".
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 7 gennaio 2019
Per me ricevere in dono e indossare giacche e distintivi delle Forze dell'Ordine è un ORGOGLIO!
Un riconoscimento del lavoro di questi mesi e del pieno sostegno a chi indossa una divisa.
Mi spiace per Saviano che non può dire e fare altrettanto😊 pic.twitter.com/JxWDktDUqa
Ma per l'estensore della denuncia, questo manifesto orgoglio è fine a se stesso: le casacche indossate da Salvini, non sarebbero state onorate con atti concreti. La dimostrazione secondo Saporito sta nell'ultima Finanziaria che non prevede alcun aumento in busta paga per i vigili del fuoco né un miglioramento delle condizioni contrattuali.
E nella lettera, l'Usb provocatoriamente propone di risolvere il problema dei fondi attraverso le multe che Salvini dovrebbe ora pagare per l'abuso commesso. E chiede infine al ministro perché non abbia mai fatta finora nessuna apparizione con la divisa della guardia di finanza.