Ha deciso di farla finita stringendosi un cappio intorno al collo Michele Spagnuolo, l'uomo di 77 anni, che la scorsa estate, precisamente il 16 luglio scorso, uccise con 41 coltellate sua moglie a Trepuzzi, nel leccese. La vittima, Teresa Russo, 57enne e originaria di Novoli (Lecce), aveva deciso di separarsi dall'uomo. I fatti li ricordiamo brevemente: tutto accadde nel primo pomeriggio, intorno alle ore 14:00. Spagnuolo era rientrato da poco, quando tra i due scoppiò l'ennesima lite. Nulla però faceva presagire che di lì a poco si sarebbe consumata la tragedia.
L'uomo, accecato forse dalla rabbia, prese un coltello da cucina e colpì ripetutamente la moglie. Per lei non ci fu nulla da fare purtroppo. L'omicida fu rintracciato poco dopo vicino la stazione ferroviaria della cittadina leccese dai Carabinieri, e lasciò lui stesso un foglio vicino la sede dei militari. Al figlio, che vive e lavora fuori regione, mandò un messaggio, nel quale fece capire che era successo qualcosa di brutto.
La confessione e l'arresto
Il 77enne quindi, confessò quanto avvenuto agli agenti. Poi fu condotto nel carcere di Borgo San Nicola, situato nel capoluogo di provincia salentino, Lecce appunto. Qui vi rimase per 9 giorni, poi gli furono concessi gli arresti domiciliari, ma non nell'abitazione del delitto, bensì a casa del fratello, che vive a Talsano, paese vicino Taranto.
E fu proprio da qui che Spagnuolo, il 20 novembre scorso, decise di allontanarsi improvvisamente. Dopo una brevissima fuga, il soggetto fu rintracciato. A quel punto, agli inquirenti non restò altro che ricondurlo in carcere, questa volta nel capoluogo ionico. Il 20 marzo 2019 sarebbe dovuto comparire davanti al giudice.
L'episodio sconvolse Trepuzzi
Secondo quanto riporta la testata giornalistica locale on-line Lecce Prima, la vittima avrebbe confessato a diversi conoscenti di avere paura delle reazioni del consorte, da cui lo ricordiamo, voleva separarsi. Il delitto sconvolse la piccola cittadina leccese, tra l'altro, lo ricordavamo proprio negli scorsi mesi sulle nostre pagine on-line, i vicini e i cittadini in generale non volevano che l'uomo, macchiatosi di un delitto così atroce, facesse ritorno nella comunità di Trepuzzi.
La triste vicenda del Salento, ricorda quanto avvenuto non molto tempo fa in Sardegna, dove si è tolto la vita in carcere l'uomo che colpì sua moglie a colpi di roncola. Anche in questo caso la donna aveva deciso di intraprendere le pratiche per la separazione, in quel caso si salvò per miracolo.