A Catania, una ragazza americana di 19 anni, che era ospite da diversi mesi in una famiglia, dove lavorava come baby sitter, è stata la vittima di una terribile violenza di gruppo.

Questa notte, tre ragazzi della "città bene", tra i 19 e i 20 anni, che sono stati identificati grazie ad un video fornito dalla stessa vittima, sono stati fermati dai carabinieri con l'accusa di violenza sessuale di gruppo: i giovani sono stati subito sottoposti ad un interrogatorio di garanzia e rinchiusi nel carcere di piazza Lanza.

L'aggressione è avvenuta circa 10 giorni fa, dopo una serata trascorsa in un bar nella zona della 'movida' della città

La violenza, così come raccontato dalla vittima, è avvenuta all’incirca dieci giorni fa, precisamente il 15 marzo. Quella sera infatti, la ragazza statunitense, si era recata insieme con un'amica, in un bar famoso della città, di via Teatro Massimo. Qui la ragazza è stata avvicinata dai tre giovani che hanno continuato a farle compagnia anche nelle ore successive, anche quando la ragazza è stata salutata dalla sua amica. Dopo averle offerto da bere, i tre giovani, l'hanno persuasa a spostarsi in un altro bar della zona, dove però non sono mai arrivati: infatti una volta giunti in strada, con una scusa, si sono avvicinati all'auto e l’hanno obbligata a salire.

Uno dei tre dopo averle intimato di stare zitta ed afferratola per il braccio, l'ha infatti spinta sul sedile posteriore: qui è incominciato il suo incubo. I tre giovani hanno infatti iniziato ad abusare a turno di lei riprendendo tutta la violenza con i loro telefonini (oltre che sadica è stata una mossa tutt'altro che furba, il video prova infatti la loro colpevolezza).

La ragazza ha denunciato la violenza dopo aver raccontato l'accaduto alla mamma e alla sorella

Il giorno successivo, la ragazza ha ricevuto sul suo profilo social, di Facebook, da uno dei suoi aggressori, un messaggio con in allegato il video della violenza e subito sotto una frase con scritto: "ti va di uscire con me ancora?”.

Solo a quel punto, la statunitense, impaurita e sotto shock, ha deciso di raccontare quanto le era accaduto la notte precedente, tramite videochiamata a sua madre e a sua sorella. Le due donne l’hanno spinta a recarsi in questura per denunciare la violenza subita. Inoltre, grazie alla famiglia in cui era ospite, che ha contattato un amico carabiniere, la ragazza è stata accompagnata nella caserma di piazza Verga, dove ha presentato un esposto contro i suoi violentatori.