Questa mattina all'alba la Dia di Agrigento (Direzione Investigativa Antimafia), ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 32 soggetti accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L'operazione, denominata "Kerkent", non ha riguardato solo la Sicilia, ma anche altre province italiane (tra le tante anche Parma). Secondo quanto riporta la stampa nazionale, al blitz hanno partecipato anche i Carabinieri della Compagnia di Agrigento. Gli inquirenti fanno sapere che il sodalizio criminale aveva come base proprio il capoluogo di provincia siciliano, con varie ramificazioni in provincia di Palermo e addirittura in Calabria, e gestiva un'attività prevalentemente legata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L'arresto dell'ex capo ultrà della Juventus

Tra gli arrestati è finito anche Andrea Puntorno, ex capo ultrà juventino, il quale avrebbe avuto, secondo chi indaga, un ruolo di primo piano all'interno di questa organizzazione. Lo stesso aveva già avuto diversi problemi con la giustizia, e si occupava prevalentemente di mettere in contatto la criminalità organizzata calabrese con il presunto boss siciliano, che si trovava nella stessa Agrigento. Puntorno, riferisce SkyTg24, era un sorvegliato speciale. Il reato contestato allo stesso è di concorso esterno in associazione mafiosa, reato ascritto relativo sempre al traffico di droga.

Tra le accuse anche violenza sessuale

Nell'operazione eseguita stamane, gli inquirenti non hanno contestato solamente i reati di associazione mafiosa, ma anche quelli di violenza sessuale e sequestro di persona.

Questi ultimi sono stati ascritti a due soggetti, arrestati sempre nell'ambito della stessa operazione Kerkent. Si tratta, in particolare, di un 28enne, G.M e di un 45enne, S.G. Gli investigatori ritengono che tali persone sarebbero state i fiancheggiatori (presunti) del boss agrigentino, Antonio Massimino. Non solo, le azioni criminose di tali individui sarebbero state commissionate proprio dallo stesso capomafia.

Il presunto boss, Massimino appunto, precisiamo, si trovava già agli arresti, e proprio nella casa circondariale dove è attualmente detenuto, gli è stata notificata l'ordinanza. Sicuramente le indagini degli investigatori andranno avanti, e nei prossimi giorni si potranno conoscere sicuramente ulteriori dettagli su questa operazione, che ha fermato l'ennesimo, presunto, sodalizio criminale di stampo mafioso.