A poco più di un anno dalla morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina deceduto per un problema cardiaco il 4 marzo 2018, Francesca Fioretti, la sua compagna, ha concesso una lunga intervista al settimanale Vanity Fair (in edicola oggi, mercoledì 20 marzo). La giovane ha raccontato quanto le manchi il suo Davide, di come sta provando a ricostruirsi un'esistenza per lei e per sua figlia Vittoria. Inoltre ha detto di sentirsi amareggiata per il trattamento ricevuto anche a causa del fatto che lei e Astori non avevano mai contratto matrimonio.

Per Francesca è il 4 marzo ogni giorno

Francesca Fioretti tra pochi giorni festeggerà 34 anni e ha deciso di raccontare la tragedia che l'ha colpita. La giovane ha aperto il proprio cuore spiegando anche come sta cercando di affrontare la morte del suo Davide, deceduto nel sonno poco più di un anno fa ad Udine, il 4 marzo 2018, alla vigilia di una partita.

La giovane attrice ha confidato che per lei è 4 marzo ogni giorno: quando mangia, quando va a dormire, quando organizza un viaggio e pensa che Davide non sarà più accanto a lei. Poi, commossa ha ammesso: "Parlare di Davide al passato, per me, è impossibile".

"Ognuno ha il suo modo di affrontare il dolore - ha aggiunto - ma non esiste un modo giusto per farlo".

Francesca, ha poi ricordato i primi, terribili, mesi: "Avevo paura di tutto: non guardavo la tv, non dormivo nella nostra stanza. Temevo di non riuscire ad occuparmi di nostra figlia Vittoria". La giovane, in proposito, ha spiegato che una psicologa infantile l'ha aiutata a superare la "confusione totale" in cui era piombata e a riprendere in mano la sua vita.

Francesca, ora, sta provando a ricostruirsi una nuova esistenza e ha ricominciato a fare l'attrice. Proprio domani, mercoledì 21 debutterà al teatro Delfino di Milano con lo spettacolo Lungs di Duncan Macmillan.

'Non si può distinguere fra amori di serie A e di serie B'

La giovane attrice ha voluto rendere pubblici anche i tanti ostacoli burocratici e legali che si è trovata ad affrontare dopo la morte del compagno.

Francesca e Davide, infatti, si amavano, ma non erano sposati. Erano una coppia di fatto, come ce ne sono tantissime in Italia.

Secondo la Fioretti, nel nostro Paese, le coppie di fatto sono considerate abusive. "Sono sicura - ha affermato - che se fossi stata la moglie di Davide, le cose sarebbero andate in maniera diversa: non mi avrebbero mancato di rispetto". Poi, ha ricordato: "Mi sono capitate cose kafkiane. Poche ore dopo la sua morte, sono state bloccate tutte le carte di credito che avevamo in comune e che utilizzavamo per le spese familiari, poi ho scoperto che per 15 anni sarò seguita da un giudice tutelare".

Francesca ha, infine, rivolto un pensiero a tutte quelle donne che loro malgrado si ritrovano a fare i conti con una burocrazia complessa che non riconosce alcun diritto a chi non è sposato. "Non si può distinguere tra amori di serie A e di serie B" ha concluso, augurandosi che la legislazione in proposito possa essere al più presto modificata.