Corrado Guzzanti, il popolare attore comico, sarebbe stato vittima di una truffa colossale, perpetrata ai suoi danni da parte del suo storico manager ed amico Valerio Terenzio Trigona. Questa l'accusa dell'artista romano nei confronti del suo storico braccio destro, che in passato ha collaborato con altri mostri sacri del panorama italiano come Lucio Dalla, Ron, Gianni Morandi e Ornella Vanoni.
I fatti, accaduti circa dieci anni fa, sono diventati di dominio pubblico solo in queste ore. Interrogato in aula dal pm Antonio Carlucci del tribunale Monocratico di Roma l'attore ha raccontato nei particolari la sua disavventura.
L'impresario lo avrebbe convinto a farsi dare una parte del suo patrimonio per investirlo in titoli tedeschi
La vicenda sarebbe iniziata quando il manager dell'attore, che vantava con lui un rapporto solido e fiduciario sin dal 1994, gli aveva proposto di investire un'elevata parte dei suoi risparmi nel classico prodotto finanziario che avrebbe garantito elevati tassi di interesse. Si parlava di titoli tedeschi che, a truffa consumata, si sarebbero rivelati ovviamente inesistenti.
Corrado Guzzanti, visto il rapporto consolidato nel tempo con Valerio Terenzio Trigona, aveva deciso di aderire alla sua proposta, commettendo un'ingenuità, concedendo la delega al suo manager di poter operare sui suoi conti correnti.
Un danno quantificabile tra i 400 ed i 900 mila euro
Nel corso degli anni, come raccontato dal popolare comico, pare siano stati detratti così tanti soldi da aver difficoltà a quantificarne l'ammontare. Oltre al danno dell'investimento inesistente, Corrado Guzzanti ha accusato il suo oramai ex manager di aver prelevato dal suo conto le somme da destinare alle tasse ed all'Inps di sua pertinenza, ma di non averle mai effettivamente pagate a chi di dovere.
Il suo conto era stato svuotato al punto da far trovare Guzzanti in difficoltà nel fare la spesa quotidiana.
Questo aveva comportato un ammanco con l'Erario di quasi 900 mila euro con il conseguente rischio di perdere la proprietà di casa sua. Questa situazione lo aveva portato alla denuncia dello storico collaboratore. Fino ad allora, sostiene, che non si era accorto del raggiro poiché periodicamente gli avrebbero sottoposto i rendimenti dell'ipotetico investimento in titoli tedeschi per rassicurarlo e continuare a prelevare dal suo conto corrente.
Se si dovesse accertare la truffa, Guzzanti potrà dire di trovarsi in buona compagnia. Anni fa, infatti, sia la sorella Sabina che il padre Paolo sono state vittime di una situazione analoga, diventata celebre come la truffa del 'Madoff dei Parioli'.