Una maestra di 50 anni proprietaria di un asilo nido di Varzi è stata arrestata dalla Guardia di Finanza con l'accusa di maltrattamenti su bambini di età compresa fra 1 e 3 anni. Due colleghe della donna invece sono state accusate per aver abusato delle metodiche di correzione nei confronti di minori. Grazie a delle telecamere di videosorveglianza sono stati ripresi gli atteggiamenti violenti delle maestre che sono stati utilizzati come prove per disporre la custodia cautelare per la donna. Un altro episodio si è verificato nel comasco, protagonista sempre una maestra di asilo nido.
Un'altra maestra arrestata per maltrattamenti su minori
L'ennesimo ed insopportabile caso di maltrattamenti all'interno di un asilo ai danni di bambini arriva da Varzi, comune dell'Oltrepò Pavese. Una maestra di 50 anni e titolare dell'asilo nido nel quale lavorava è stata arrestata e condotta ai domiciliari per aver maltrattato i bambini fra uno e tre anni sotto la sua custodia. Le voci decisamente insistenti circa dei comportamenti anomali della donna hanno spinto gli inquirenti ad apporre delle telecamere di sorveglianza per raccogliere prove necessarie per l'iter giudiziario. In pochi mesi queste prove sono state determinanti per smascherare la maestra violenta. Questi atteggiamenti brutali, fatti di spintoni, schiaffi ed anche di natura psicologica, sono stati protratti anche da due collaboratrici della donna, ora indagate per aver abusato dei mezzi di correzione sui bambini.
Essendo state solamente denunciate, loro due invece sono a piede libero.
Un altro caso nel comasco nel giro di poche ore
Sempre in Lombardia si è verificato un caso analogo nel giro di pochissimo tempo. Nel comasco è stata messa agli arresti domiciliari un'altra maestra sempre con l'accusa di maltrattamenti su minore perpetrati all'interno di un asilo.
La donna, 58enne, si è resa colpevole di maltrattamenti nei confronti di minori in una struttura di Cernobbio, in provincia di Como. I bambini sotto la sua “custodia” erano di età compresa fra i 3 e i 18 mesi.
Entrambe le donne ora sono a disposizione delle autorità giudiziarie, in attesa delle rispettive sentenze per le colpe di cui si sono macchiate.
Gli episodi di questo genere si stanno ripetendo sempre più spesso, tanto da chiedersi se si possano rendere necessari ulteriori controlli in questa tipologia di strutture per salvaguardare bambini, anziani e disabili.