Un padre e una madre di origine ghanese sono indagati per omicidio colposo insieme a un 'santone'. Il loro bambino, un neonato di neanche cinque mesi, è morto dopo che, per motivi religiosi, lo hanno fatto circoncidere clandestinamente in casa, da un personaggio 'carismatico' della comunità africana. Sarebbe lo stesso individuo che si è reso irreperibile dopo un precedente analogo caso: l'8 novembre scorso infatti, un altro neonato ghanese è morto dissanguato a Reggio Emilia a seguito di una circoncisione. Sulla vicenda sono ancora in corso indagini.

Il bimbo morto sabato scorso, probabilmente a causa di un'emorragia, abitava con i genitori a Scandiano, cittadina in provincia di Reggio Emilia. L'autopsia potrà chiarirlo. Il caso sta suscitando clamore.

Circoncisione in casa, l'accaduto

La circoncisione rituale, ovvero l'asportazione del prepuzio del pene, è stata praticata da qualcuno su cui i genitori di origine ghanese, padre di 40 anni, madre di 30 anni, riponevano piena fiducia. L'intervento clandestino è avvenuto nella casa di Scandiano dove la coppia abitava con quattro figli, l'ultimo il piccolo di quattro mesi. Madre e padre del neonato, avrebbero lasciato passare molte ore prima di portarlo in ospedale. La situazione è apparsa già molto grave quando i genitori venerdì sera si sono presentati con il piccolo al pronto soccorso dell'Ospedale Magati di Reggio Emilia.

Era in arresto cardiaco quando i sanitari hanno tentato di rianimarlo, per poi decidere di trasferirlo con elisoccorso all'ospedale Sant'Orsola di Bologna. Ma il bambino non ha superato la notte: l'emorragia è la causa più probabile del decesso. Il sostituto procuratore Isabella Chiesi, titolare dell’inchiesta, ha disposto l'autopsia.

La famiglia che risulta essere bene inserita nella comunità locale - lui fa l'operaio in un'azienda del posto - non ha pensato di rivolgersi a un day hospital per fare la pratica in tutta sicurezza. La Procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo a carico dei genitori accusati di omicidio colposo in concorso con un 'santone'.

La polizia sta facendo indagini anche con i colleghi di Bologna, Parma e Modena in cerca del personaggio che avrebbe già operato anche in altri contesti.

Circoncisione, denunce e polemiche

Sull'accaduto si è espressa il ministro della Salute, Giulia Grillo con un intervento su Facebook per sottolineare che è un'operazione chirurgica e che va fatta rispettando norme igienico-sanitarie e procedure legali. La salute e la vita dei bambini viene prima di tutto, ha tuonato il ministro. Dello stesso avviso, il sindaco di Scandiano, Alessio Mammi, che ha definito quanto accaduto "semplicemente aberrante" dal momento che sul territorio esistono strutture dove queste pratiche possono essere fatte in sicurezza.

La circoncisione, molto diffusa in Italia tra le comunità di immigrati, è ancora troppo spesso praticata in maniera clandestina per vari motivi, tra cui evitare i costi di un intervento chirurgico: in alcune regioni italiane si può accedere al Servizio sanitario con una spesa che varia dai 250 ai 400 euro, privatamente dai 2500 ai 4000 euro, cifre proibitive per molti migranti.

Il decesso del neonato non è stato, purtroppo, un caso isolato. Oltre al precedente di Reggio Emilia, a Monterotondo, alle porte di Roma, lo scorso dicembre è morto un bambino di due anni circonciso dai genitori nigeriani. Altri casi tragici, a Torino, Treviso, Bari. In Italia per motivi culturali, religiosi o igienici, sono circoncisi quasi 5 mila bambini all'anno, uno su tre clandestinamente, a volte perché i genitori sono irregolari, con intervento non eseguito da medici, a rischio d'infezione ed emorragie letali.

Altro fattore che favorisce la clandestinità è che in molte strutture pubbliche l'intervento è ammesso solo a partire dai quattro anni, in altre non prima dei 12 anni, per questioni legate all’anestesia. E invece, i genitori vogliono sia fatto quando il figlio ha pochi mesi. Foad Aodi, fondatore dell'associazione medici di origine straniera in Italia, ha invocato una legge nazionale affinché la circoncisione sia prevista negli ospedali a costi accessibili.