I Carabinieri di Leini hanno emesso un mandato di custodia cautelare nei confronti di una infermiera di 42 anni che intratteneva una relazione con l'amico della figlia, appena 14enne. Oltre ad atti sessuali a danno di minore ci sarebbe anche la pesante accusa di cessione di sostanze stupefacenti. Lo zio del ragazzo si era accorto che qualcosa non andava dal rapporto molto intimo che la donna aveva verso il ragazzo, poi dalle analisi del telefono cellulare si è riscontrata una serie di conversazioni che avrebbero incastrato la donna.

Un'altra donna accusata di violenza sessuale su minore

Una donna di 42 anni, infermiera, è stata posta sotto custodia cautelare dai Carabinieri del comando di Leini dopo una denuncia scattata nei suoi confronti di atti sessuali su minore e cessione di sostanze stupefacenti. La donna ha avuto una relazione con un ragazzo di 14 anni, amico della figlia, durata fra il 2017 ed il 2019. Ma da quanto emerge dall'inchiesta la donna ha anche consumato marijuana in sua presenza e ne ha anche ceduto al ragazzo. Ma non è finita qui: sembra che la donna abbia anche invitato altri ragazzini a casa sua, con il preciso intento di fumare con loro le sostanze. La Procura di Ivrea e i Carabinieri di Leini hanno svolto le indagini coordinate.

E' stato lo zio del ragazzino a percepire che qualcosa non quadrava: oltre agli atteggiamenti del ragazzo, l'uomo si è reso conto che suo nipote aveva un rapporto a dir poco “intimo” con l'infermiera. Da lì è partita una denuncia: durante le indagini approfondite, fra intercettazioni telefoniche e messaggi, è emerso che effettivamente i due intrattenevano una relazione fatta di sesso e droga.

Ovviamente ad aggravare il quadro è il coinvolgimento di un minore. La donna è ora agli arresti e in attesa di giudizio.

L'ultimo caso simile registrato qualche tempo fa

Appena qualche settimana fa è emerso un caso simile che ha visto come protagonista una donna altrettanto matura intrattenere una relazione a sfondo sessuale con un ragazzo di 15 anni a cui dava ripetizioni di inglese.

La donna, una infermiera poi rimasta incinta, dopo una serie di intimidazioni rivolte allo stesso ragazzino ha dato alla luce il figlio nato da questa unione, procurando al ragazzo ulteriori crisi. Pochi giorni fa il Dna ha dato la conferma della paternità del ragazzo: ora sta ai giudici decidere cosa fare del piccolo, che oggi ha 5 mesi ed è stato riconosciuto dal marito della donna.