Per la prima volta la Cia ha aperto un profilo ufficiale su Instagram e, per prima cosa, ha rilasciato una foto dall'apparenza banale, ma che in realtà sembra nascondere moltissimi simboli. Innumerevoli, infatti, sono i riferimenti a fatti storici in cui notoriamente la società di intelligence è stata coinvolta. L'opinione più diffusa è che sia un modo giocoso di inserirsi nei social, ma alcuni osservatori si spingono addirittura a supporre che sia una maniera per reclutare possibili nuovi agenti.

La Cia su Instagram posta una foto misteriosa

La Cia è insomma sbarcata su Instagram e lo ha fatto in una maniera decisamente divertente.

Per primo, e sinora unico post, ha inserito una fotografia di quello che teoricamente è l'ufficio di un agente segreto. In questa immagine, però, gli indizi e gli enigmi sono innumerevoli. Partendo innanzitutto dalla didascalia che compare nella parte inferiore: "Io spio con il mio piccolo occhio...", c'è già molto da pensare.

CBS News ha quindi ipotizzato che sia un esplicito invito a osservare l'immagine con estrema attenzione. E se lo si inizia a fare, si scoprono innumerevoli elementi. Ad esempio, in una piccola scatola sono visibili due gemelli da polso, gli stessi che gli agenti utilizzavano per riconoscersi. Appare poi sul tavolo una rappresentazione stilizzata di Tony Mendez, il membro della Cia che nel 1979 si finse un produttore cinematografico per permettere a 81 americani di fuggire dall'Iran (storia narrata nel film Argo di Ben Affleck).

Ma non finisce qui. Visibile anche una "secret pulp bag", la borsa grazie alla quale gli agenti distruggerebbero prove compromettenti. Presente anche un gufo d'oro, simbolo della dea greca della saggezza e scelto in particolare da Andy Makridis, Chief Operating Officer. Appare inoltre il distintivo di Gina Haspel, odierna portavoce della Cia, e mappe delle regioni in cui le attività dell'Agenzia di servizi segreti dovrebbe essere più intensa: Cina, Golfo Persico e Iran.

Gli elementi più enigmatici, però, sono probabilmente due. Un orologio con le lancette ferme alle 8:46, la stessa ora dell'11 settembre 2001 in cui fu colpita la prima delle Twin Towers. Inoltre, in un'agenda, si nota una frase in arabo che recita: "Condividiamo quello che possiamo, proteggiamo ciò che dobbiamo".

Un modo ironico per rendere la Cia più popolare

Gina Haspel, il cui distintivo appunto appare anche nell'immagine, aveva già annunciato la creazione di un profilo ufficiale della Cia. Il principale obiettivo sarebbe quello di aprirsi maggiormente al pubblico e guadagnare un'immagine più popolare. La Haspel ha quindi affermato che la Cia punta a diventare più aperta e trasparente, continuando però al tempo stesso a difendere tutti quei segreti che vanno protetti.

L'Agenzia ha già profili su altri social, soprattutto su Twitter, dove ha già 2,5 milioni di follower. Inoltre ha anche un sito ufficiale, dove è possibile cercare liberamente nell'archivio dei file desecretati. Tra questi si possono anche leggere, e rileggere, in una diversa chiave, alcuni eventi storici del nostro paese.

La portavoce ha quindi spiegato che entrare sui social è sì un modo per aprirsi ed essere più trasparenti, ma anche per reclutare nuove persone di talento. In altre parole, occhio alle foto, che potrebbero contenere molti più indizi di quelli già "apparenti".