I 42 migranti a bordo della Sea Watch 3, la nave di proprietà della Ong tedesca, per adesso non sbarcheranno nel porto di Lampedusa. Lo hanno stabilito le autorità italiane, a seguito di quanto successo anche nelle scorse ore, quando la capitana Carola Rackete ha deciso di forzare il blocco e di entrare comunque nelle acque territoriali italiane. Per la donna si è trattato di una scelta obbligata, in quanto i migranti non ce la facevano più e da circa 13 giorni erano in mare, stremati. La Rackete ha giustificato la sua scelta dicendo che la responsabilità di quelle persone era sua, ma gli inquirenti ritengono che il capitano abbia commesso in questo modo un reato, ovvero quello di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Per questo adesso la stessa potrebbe rischiare un multa salatissima, ovvero circa 50 mila euro.
Violato il codice della navigazione, articolo 1099
Secondo chi indaga, la capitana della Sea Watch 3 non si sarebbe macchiata solamente del reato suddetto, ma avrebbe violato anche il codice della navigazione, all'articolo 1099, nel quale si stabilisce che ogni imbarcazione che venga fermata per un controllo nelle acque nazionali è obbligata a spegnere i motori e a consegnare la documentazione richiesta. La Rackete non avrebbe rispettato in tal senso l'alt dato da una nave militare e avrebbe proseguito tranquillamente verso Lampedusa. L'altro giorno, però, prima che il natante potesse entrare e attraccare nel porto, è stato fermato a circa un miglio dalla banchina.
La Guardia di Finanza quindi è salita a bordo per reperire tutta la documentazione. Per la Procura di Agrigento, comunque, titolare del fascicolo d'inchiesta, l'iscrizione nel registro degli indagati della comandante è un atto dovuto.
Nave ancora ferma, si teme per salute migranti
Al momento la nave è ancora ferma ad un miglio dall'isola e per il momento da lì non dovrebbe muoversi, a meno che non arrivino ordini precisi di far entrare il natante in porto.
Come detto, per adesso i migranti non scenderanno dalla nave, proprio perché ci sono delle indagini in corso. Solo nella notte appena trascorsa, secondo quanto riferisce Rai News, due di loro sono stati fatti scendere e trasportati al poliambulatorio, dove sono stati visitati. Proprio per questo si teme adesso che i migranti possano anche ammalarsi, e stanotte si è temuto che qualcuno di loro potesse gettarsi in mare nel tentativo di raggiungere la costa, che non è molto lontana.
La stessa Carola Rackete ha dichiarato che è impossibile riportarli in Libia, perché la nazione "non è un porto sicuro". Il Premier Giuseppe Conte ha invece riferito che quattro o cinque Paesi europei sarebbero disposti ad accogliere i richiedenti asilo.