“Una sconfitta della società che ha scelto di non vedere”. Con queste parole l'avvocato Benedetto Maria Bonomo, che assiste una delle vittime, commenta quanto accaduto giovedì notte a Brescia, nella zona della stazione. Due studentesse universitarie ventenni sono sfuggite ad un giovane senegalese che ha tentato di abusare di loro, nell'indifferenza dei pochi testimoni presenti al momento dell'aggressione. Ed è su quest'ultimo aspetto della vicenda che il legale ha deciso di muoversi, presentando una denuncia contro ignoti per il mancato soccorso alle due ragazze.

Così tutti coloro che non si sono fermati a prestare aiuto adesso rischiano di finire sotto processo.

Il racconto del tentato abuso e dei mancati soccorsi

I fatti, come detto, risalgono a giovedì scorso, quando verso la mezzanotte le giovani sono arrivate a Brescia, in ritardo rispetto al previsto, a causa di alcuni treni cancellati: rientravano da Milano, dove erano state ad una festa universitaria. Dopo aver tentato invano di prendere un taxi, le ragazze si sono incamminate a piedi verso casa; ma tra via Diaz e via Solferino sono state avvicinate dall'aggressore, che inizialmente si è limitato a chiedere una sigaretta. Ma, subito dopo averla ricevuta, è saltato addosso ad una delle due, strappandole la maglia e palpeggiandola.

Proprio in quel momento è passata un’automobile che ha rallentato davanti alla scena, ma poi è ripartita a tutta velocità, senza fermarsi. Durante quegli interminabili minuti, nessuno sembra avere sentito le numerose richieste d’aiuto delle vittime, che hanno provato anche a suonare i citofoni delle abitazioni sulla strada, senza ricevere alcuna risposta.

Il tentativo di suicidio dell'aggressore

Alla fine una delle due ragazze si è dovuta lanciare contro una vettura in transito per farla fermare: il conducente ha immediatamente chiamato i soccorsi. Così i carabinieri, giunti sul posto, hanno potuto arrestare il responsabile del tentativo di abuso carnale, un senegalese di 24 anni, che nel frattempo si era allontanato, rimanendo però in zona.

Il presunto aggressore è stato portato nel carcere di Canton Mombello, dove nelle ultime ore ha compiuto un gesto inconsulto. Infatti le guardie lo hanno salvato appena in tempo, mentre stava tentando di impiccarsi. A quanto pare l’uomo soffre di problemi mentali: nelle prossime ore dovrebbe essere richiesta una perizia psichiatrica nei suoi confronti. Ma, come visto, le giovani vittime ora puntano il dito anche contro chi non ha voluto aiutarle durante il tentativo di violenza. Inoltre un’altra denuncia è pronta contro la società dei taxi di Brescia, dopo che tre tassisti avevano richiesto alle giovani, appena arrivate in stazione, una tariffa di ben trenta euro per il tragitto di pochi chilometri verso casa. Nonostante le proteste delle ventenni, che avevano spiegato di non avere tutti quei soldi, i tre si erano rifiutati di accompagnarle.