Due settimane dopo l’incidente che è costato la vita ad una bambina di 12 anni, annegata nella piscina di uno stabilimento balneare di Marina di Pietrasanta, una vicenda molto simile scuote la Versilia. L’ultimo episodio è avvenuto intorno alle 19 di giovedì, in una villa con giardino a Torre del Lago, sempre in provincia di Lucca. Mentre i familiari erano intenti a preparare la cena, un bimbo di due anni e mezzo è rientrato nella piscina gonfiabile fuori terra, dove aveva giocato a lungo con il cuginetto ed il fratellino. I tre erano stati fatti uscire di lì poco prima, ma il piccolo – approfittando di un attimo di distrazione dei genitori – era tornato a farsi un bagno.

Tuttavia qualcosa deve essere andato storto: il bambino ha bevuto molta acqua, perdendo conoscenza. La madre e la zia l’hanno ritrovato privo di sensi e subito, insieme al padre, hanno provato a rianimarlo.

Il bambino è ora in ospedale, in gravissime condizioni

Nel frattempo sono stati chiamati i soccorsi: il personale sanitario di un’ambulanza del 118 lo ha preso in cura, disponendone il trasferimento in elicottero presso una struttura ospedaliera. Così il piccolo è stato portato, visti i sintomi da annegamento che presentava, presso l’Ospedale pediatrico delle Apuane Pasquinucci di Massa, dove è tuttora ricoverato in gravissime condizioni. I medici, che non hanno sciolto la prognosi, lo hanno attaccato allo speciale macchinario “cuore-polmone”, che permette la circolazione extracorporea a chi ha subito un arresto cardiaco.

Nel frattempo nella casa in cui è avvenuto l’incidente le forze dell’ordine – sotto il coordinamento del pm di turno, Sara Polino – hanno compiuto tutti gli accertamenti necessari per chiarire la dinamica dei fatti.

La drammatica vicenda di Sofia

Solo due settimane fa un incidente simile è capitato alla piccola Sofia, di 12 anni, colpita da arresto cardiaco mentre si trovava in una delle piscine presenti nello stabilimento balneare Texas di Marina di Pietrasanta.

In quel caso la vicenda si è conclusa tragicamente: dopo quattro giorni in rianimazione il cuore della bambina si è fermato. Purtroppo i danni causati dall’annegamento si sono rivelati troppo gravi: anche quella volta è stata utilizzata dai medici dell’Opa di Montignoso a Massa la macchina “cuore – polmone”. Restano ancora avvolte nel mistero le cause della tragedia: infatti l’autopsia non è servita a chiarirne la dinamica, tanto che il pm che indaga sulla vicenda ha disposto ulteriori accertamenti.

Due sono le ipotesi principali che potrebbero spiegare l’accaduto: la bimba è stata colpita da una congestione mentre era in acqua, oppure i suoi capelli sono rimasti impigliati a lungo nel bocchettone sul fondo della piscina, impedendole di risalire a galla.