Gli Champs-Élysées sono blindati e potrebbero rivelarsi di nuovo teatro di scontri e proteste. Sono infatti 7.500 i poliziotti e i gendarmi attivi, nella capitale francese, in un sabato che potrebbe considerarsi per molti ad alto rischio, per la formazione di scontri, proteste e soprattutto manifestazioni non autorizzate.

I luoghi della protesta

La stazione di Saint-Lazare e gli Champs-Élysées restano zone calde, definite da "bollino rosso", in quanto ad alto rischio di scontri e guerriglie urbane, preventivate, nella mattina, dal ritorno di alcune camionette blindate, fornite d'idranti e scorte d'acqua che servirebbero, nel caso di protesta, per disperdere la folla.

Tutta questa preoccupazione sarebbe stata alimentata dai primi lanci di lacrimogeni, avvenuti in mattinata, da parte della gendarmeria, proprio nella stazione di Saint-Lazare, atti ad allontanare e disgregare gruppi di di gilet gialli riunitosi per una manifestazione non autorizzata. Già da questa mattina sarebbero più di 100 i manifestanti fermati nel corso delle proteste.

Si teme che alcuni di loro, di natura violenta, si siano "infiltrati" in una manifestazione contro il cambiamento climatico. Oltre a quest'ultima, oggi nella capitale sono previste altre due manifestazioni: contro la riforma delle pensioni e la 45^ marcia dei gilet gialli.

Tutto questo accade in cocomitanza della “Giornata del Patrimonio”, evento culturale e artistico di apertura di palazzi storici, tra questi l'Eliseo, anche se alcuni luoghi famosi, come l'Arco di Trionfo e il Grand e Petit Palais, rimarranno comunque chiusi.

Anche alcune linee della metropolitana sono state temporaneamente chiuse, così come alcuni luoghi di natura istituzionale e turistica, in cui nella giornata di oggi non si può avere accesso.

Il messaggio del Presidente Macron

Emmanuel Macron ieri sera, a tal proposito, ha espresso il proprio pensiero in un messaggio: "È bene che la gente si esprima, bisogna che questo possa avvenire in un clima di calma.

Lancio un appello affinché tutto possa svolgersi con intelligenza, concordia e con calma”.

Insieme alla crisi delle proteste dei gilet gialli, e una serie di vicende che hanno destabilizzato il governo, Macron avrebbe dato il via alla seconda parte della sua presidenza, mettendo in primo piano le parole "ascolto" e "vicinanza".

"Ora mi trovo nella Valle della Morte, ossia tra l'attuazione di riforme e la manifestazione dei loro risultati", ha dichiarato il presidente a Time, aggiungendo che da questa valle ci uscirà quando i risultati arriveranno. Parallelamente, insieme al messaggio del presidente Macron, si sono moltiplicati anche gli appelli e i messaggi dei manifestanti espressi tramite i vari canali di social network: "Tutta la Francia a Parigi". Alcuni attivisti antagonisti hanno chiesto la convergenza dei cortei sui problemi legati alla sfera climatica e sulla giustizia sociale, problema molto sentito tra la popolazione Francese.