In una delle frazioni di Tirano, in provincia di Sondrio, due settimane una madre ed il suo piccolo di 7 anni si dirigono al pronto soccorso: il bimbo è stato picchiato ripetutamente e la madre teme eventuali complicazioni. Alle domande dei medici sulla causa di tutti quei lividi, i familiari rispondono: "È stato un compagno di scuola". Per avvalorare la tesi, il compagno della madre il giorno seguente si reca in Commissariato e sporge denuncia contro il compagno incriminato e persino contro le maestre della scuola per omessa vigilanza.

Il bambino viene ricoverato per controlli più approfonditi, durante i quali incontra persone veramente interessate al benessere dei bambini, tanto da spendere tempo e risorse per trovare risposte più adeguate alle tante domande urlate dalle ferite sulla pelle dei più piccoli.

C'erano altre lesioni, altri lividi, segni di molte percosse, ripetute, più vecchie, sicuramente antecedenti a quelle per le quali era stato portato quel giorno al pronto soccorso. I sanitari cominciano a sentire odore di maltrattamenti, ma non possono rivestire un ruolo che non compete loro: così, giustamente, decidono di informare il Settore Prevenzione e Soccorso Pubblico della Questura di Sondrio, che immediatamente fa partire le indagini.

Il sostituto procuratore Elvira Antonelli dispone le indagini, mentre anche i Carabinieri di Tirano cominciano a raccogliere dati e testimonianze, in seguito alla denuncia del compagno della madre; dopo due settimane, il 28 ottobre, scatta l'arresto: l'accusa è di maltrattamenti e lesioni personali aggravate nei confronti del figlio di 7 anni della sua convivente, ma anche di calunnia aggravata nei confronti del compagno di scuola e delle maestre.

Infatti le indagini svolte dai carabinieri di Tirano, insieme al personale della Polizia di Frontiera, hanno dimostrato la completa estraneità della scuola ai reati oggetto della denuncia.

I maltrattamenti che arrivano in Pronto Soccorso

Secondo un rapporto del 2013 sulla prevenzione del maltrattamento all'infanzia, in Italia quell'anno sono stati 91.000 i bambini maltrattati, mentre in tutto il mondo le cifre raccolte fanno davvero orrore: 852 bambini muoiono ogni anno per maltrattamenti, 44 milioni sono vittime di violenza fisica e 55 milioni di violenza psicologica.

Già nel 2006 l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dichiarato i maltrattamenti e gli abusi un problema di salute pubblica, ed aveva pertanto allertato e fatto partire una speciale formazione proprio per il personale del Pronto Soccorso, il primo idoneo a raccogliere sintomi e segni distintivi, sin dal primo approccio; alcune regioni italiane si sono preparate allo scopo, ad esempio l'Emilia Romagna, che ha definito un particolare codice, il Rosso/NAP, che sta per Non Avere Paura, il quale deve essere attivato in presenza di uno qualsiasi dei segni che contraddistinguono i maltrattamenti. Purtroppo però, non tutte le realtà di primo intervento pediatrico sono dotate di strumenti adatti a riconoscere i suddetti sintomi.