Vedeva la bambina arrivare in classe spesso in lacrime, con lividi sulle gambe, che scoppiava in un pianto dirotto anche durante le lezioni, di conseguenza la maestra aveva parlato del problema con la preside; passato qualche tempo purtroppo nulla era cambiato, così, dopo l'ennesimo arrivo in classe con le ginocchia sbucciate e la bimba in lacrime, la maestra aveva deciso di sporgere denuncia per maltrattamenti alle Forze dell'Ordine, che hanno subito informato il Tribunale dei Minori di Pavia. Ma quando la preside è venuta a conoscenza della denuncia, ha sospeso la maestra per un giorno, togliendole anche la quota di stipendio relativa a quel giorno, ovvero 75 euro, adducendo come motivazione la violazione del segreto d'ufficio e la negativa ripercussione di quella denuncia sulla reputazione della Scuola.

Naturalmente però il Tribunale ha continuato per la sua strada, mettendo in azione le precauzioni necessarie a casi del genere affidando la bimba alle cure della nonna, in attesa dello svolgimento delle indagini; in questi giorni il Giudice del Tribunale dei Minori, Donatella Oneto, si è espresso sulla questione invitando l'attuale preside a revocare il provvedimento di sospensione e a restituire l'importo detratto dallo stipendio dell'insegnante, rinviando poi le parti all'udienza di dicembre. Va precisato che la preside che ha ricevuto l'invito del Giudice in questi giorni non è la stessa dell'anno scorso, quando sono accaduti i fatti, e che neanche la maestra insegna più in quella scuola in quanto in quel periodo era precaria e quest'anno ha ottenuto un incarico a tempo determinato in un altro istituto.

'In questo modo si alimenta l'omertà' secondo i sindacati

Se un insegnante, durante il suo lavoro quotidiano con i bambini, si rende conto che c'è qualcosa che non va, che il bambino subisce delle ingiustizie, che viene maltrattato, che addirittura arriva a scuola con delle ferite evidenti, deve essere libero di denunciare immediatamente le cose che vede, non è pensabile che debba preferire il silenzio per non subire delle sanzioni personali dall'amministrazione della scuola: "Con questi provvedimenti si alimenta l’omertà, inducendo i colleghi dell’insegnante sospesa a non seguire questo esempio e a tacere nel caso in cui vengano a conoscenza di episodi gravi", hanno dichiarato i rappresentanti della Uil Scuola, che ha sostenuto la maestra nelle sue vicissitudini.

Dello stesso tenore il commento del Sottosegretario all'Istruzione Giuseppe De Cristofaro: "L’amministrazione scolastica dovrebbe piuttosto ringraziare la sensibilità e l’attenzione di questa docente, altro che portare per le lunghe l’iter burocratico-giudiziario". La stessa insegnante colpita da questa assurda punizione ha dichiarato: "Il provvedimento della dirigente scolastica mi ha molto ferito, sembra spingere gli insegnanti a farsi gli affari propri".