Ancora un'indagine sui cosiddetti furbetti del cartellino. L'ultima aperta riguarda i presunti assenteisti dell'azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, precisamente nel polo di Taurianova. La Guardia di Finanza, infatti, si sarebbe accorta che 13 dipendenti dell'Asp la mattina arrivavano sul posto di lavoro, timbravano il loro cartellino e poi andavano al bar, al mare o addirittura a giocare alle slot. Ad incastrarli sono state le telecamere di sicurezza dell'azienda sanitaria installate nel distretto di Taurianova.
Invece di lavorare andavano al mare o in montagna
Sono 13 i dipendenti dell'azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, situata a Taurianova, a essere finiti nel mirino della Guardia di Finanza. Secondo le indagini, questi dipendenti timbravano il cartellino ma non si presentavano effettivamente sul posto di lavoro, mentre altre 25 persone risultano indagate. Assenteisti che non stavano con le mani in mano, anzi si 'davano da fare' nell'orario di lavoro con le più svariate attività. Tra loro c'era chi andava in montagna, chi si dirigeva al bar a giocare alle slot, chi trascorreva il tempo a parlare con vari conoscenti e chi addirittura, a metà mattinata, fingeva lutti come escamotage per andare via.
Se a Sanremo ha fatto scalpore il dipendente che timbrava il badge in mutande, in provincia di Reggio Calabria è spuntato un uomo che si presentava in tuta per timbrare il cartellino e in seguito andare a fare jogging. Insomma le scuse per non lavorare e fare i furbetti erano molte.
Indagine e provvedimenti
La Guardia di Finanza di Palmi per mesi ha pedinato, filmato e registrato le conversazioni delle persone finite sotto inchiesta per accertarsi che fossero realmente assenteisti.
I finanzieri hanno notato che le loro assenze avvenivano in maniera sistematica. Questi dipendenti, infatti, si presentavano in ufficio, timbravano il cartellino e si allontanavano per svolgere le loro attività preferite, facendosi fare dal medico, talvolta, permessi di malattia falsi. Sotto inchiesta però sono finiti anche tutti coloro che, addetti alla sicurezza, non hanno denunciato le loro negligenze.
Questa situazione sarebbe andata avanti per anni, finché qualcuno ha deciso di denunciare la situazione alla Guardia di Finanza. I finanzieri inoltre si sono accorti che gli assenteisti, oltre a fare questo giochetto scorretto, attestavano anche, in qualche documento, di svolgere delle ore straordinarie fino a 30 ore mensili. Il giudice dell'udienza preliminare, per questi furbetti del cartellino, ha emesso un'ordinanza di applicazione della misura cautelare. Questi comportamenti, ripetuti nel tempo, avrebbero creato anche un disservizio notevole nell'azienda sanitaria. Insomma i casi di assenteismo continuano ad essere innumerevoli.