Continua la conta dei contagiati del Coronavirus. La Lombardia è la regione più colpita e con più aree sottoposte in quarantena, mentre il numero di contagi continua a crescere di ora in ora. La situazione preoccupa anche perchè nelle ultime ore sono stati contagiati anche alcuni bambini, le cui condizioni non sono gravi.

Giuseppe Baretti in esclusiva a Blasting News

Intanto il mondo dello sport si interroga su quando potranno riaprire i campi. Ogni categoria, di fatto, ha preso una strada diversa: in serie A si giocherà a porte chiuse, in serie C si è preferito rinviare le giornate delle regioni colpite. Ad aspettare buone nuove dal governo c'è il grande mondo del dilettantismo con milioni di persone coinvolte ogni giorno in tutta Italia.

Giuseppe Baretti, Presidente del Comitato Regionale della Lombardia per la Lega Nazionale Dilettanti (Ente legato alla FIGC) e figura di riferimento di tutto il calcio dilettantistico lombardo, ha parlato in esclusiva a Blasting News per commentare la situazione degli ultimi giorni legata al coronavirus. Uno dei problemi maggiormente evidenziati da Baretti è legato alla mancanza di coordinazione nazionale: "Si dovrebbero riunire gli Assessori Regionali delle aree colpite e scegliere una linea comune.

Non che in Veneto fanno una cosa, in Emilia un'altra, in Piemonte un'altra ancora e così via. Ci hanno messo un po' in crisi perchè poi ti chiamano le società mantovane e chiedono come mai a loro sono concesse delle cose e ai loro vicini veneti, a pochi chilometri di distanza, ne sono concesse altre. Diventa difficile spiegare perchè le nostre società in provincia di Mantova possono allenarsi e magari un'altra, a 5 chilometri di distanza, in Veneto non può.

In più facciamo anche fatica a capire i comunicati che ci arrivano dal Governo e dalle istituzioni". I comunicati arrivati dal Governo relativi al coronavirus e alle manovre intraprese per contrastarne la diffusione, infatti, sono saltati alla cronaca sportiva per le lacune interpretative. Baretti ne ha evidenziata una in particolare: "Non critico il lavoro degli altri, non sta a me e scrivere queste cose è anche complicato, ma hanno scritto che le attività all'aperto possono essere effettuate purchè non si usino gli spogliatoi.

Ma cosa vuol dire usare gli spogliatoi? I bambini dopo aver sudato vanno lasciati al freddo ad aspettare i genitori e mandati a casa direttamente?"

Coronavirus in Lombardia, le ultime dai campi

"Ci sentiamo un po' abbandonati dalle istituzioni". Il numero 1 del calcio dilettantistico lombardo Giuseppe Baretti non usa mezzi termini per definire una situazione che cambia di giorno in giorno. Ieri il Comitato Regionale della Lombardia della Lega Nazionale Dilettanti (CR Lombardia) aveva ripubblicato il Decreto ministeriale aprendo alla possibilità di fare gli allenamenti a porte chiuse, ribadendo però la sospensione delle competizioni in programma per il prossimo weekend com'era stato deciso sabato scorso, al culmine di una giornata piena di colpi di scena per via dell'arrivo del virus.

Il Consiglio dei Ministri e, di conseguenza, il CR Lombardia aprono alla possibilità di fare gli allenamenti a porte chiuse, ma la Regione Lombardia, la quale ha chiesto il parere interpretativo, non ha ancora ritoccato la sua ordinanza che prevede la chiusura di tutti gli impianti sportivi, sul quale però c'è sempre il veto del comune: in caso di via libera per quanto riguarda gli allenamenti, dovranno essere poi i singoli sindaci a decidere se i campi potranno essere aperti.

Il presidente del CR Lombardia Baretti contro le istituzioni: 'C'è troppo caos, noi vogliamo tornare in campo'

"Mi spiace dirlo, ma le disposizioni che ci vengono inviate non sono per niente chiare e facciamo fatica ad interpretare quello che ci scrivono le istituzioni" le parole di Baretti a Blasting News.

"Leggo di disposizioni diverse da regione a regione, sicuramente fino a mercoledì prossimo le prime squadre dilettantistiche delle regioni del nord non giocheranno, ma è chiaro che se rimandano ancora altre due giornate ci creano dei grossi problemi - ha dichiarato il Presidente del CR Lombardia - Noi speriamo di poter tornare in campo settimana prossima almeno per allenarci, ovviamente se ci saranno le giuste condizioni medico sanitarie e sarà passata l'emergenza coronavirus. Per i bambini piccoli questa situazione non è un problema, mentre lasciare fermi i ragazzi più grandi crea sicuramente dei problemi. Con le nostre società dilettantistiche c'è un dialogo costante e quotidiano, loro sicuramente vogliono tornare in campo e noi con loro, anche se in questo periodo ci siamo sentiti un po' abbandonati dalle istituzioni.

Siamo anche noi in attesa di avere notizie su come sta evolvendo la situazione del Coronavirus, sicuramente fino all'8 marzo le nostre squadre non torneranno in campo. Non escludiamo nemmeno di tornare a giocare con le porte chiuse nel caso in cui non ci dovessero essere le giuste condizioni per tornare in campo" ha concluso il presidente Baretti. Quando si tornerà in campo, la CR Lombardia dovrà valutare soprattutto la situazione del lodigiano con i 10 comuni della zona rossa in quarantena che potrebbe portare, per le società coinvolte, ad un ulteriore rinvio.