Per obbligarla a prostituirsi erano arrivati a sequestrarle il figlio, un neonato di appena sei mesi. Vittima di questo ignobile ricatto è stata una giovanissima ragazza di origine romena, residente in provincia di Latina. Ma, per fortuna, le indagini condotte dagli uomini della Squadra mobile e del commissariato di Cisterna hanno permesso di restituire il bambino alla madre. Infatti nelle scorse ore una donna di 28 anni, anche lei rumena, è stata arrestata in flagranza di reato in una roulotte del centro di accoglienza per rom Al Karama di Latina, mentre sorvegliava il piccolo.

Le violenze della banda che ha sequestrato il figlio della giovane

A quanto pare la ragazza nelle ultime settimane sarebbe stata costretta a consumare rapporti a pagamento con sconosciuti, spostandosi tra Roma e Latina; naturalmente i suoi sfruttatori l’avrebbero obbligata a versare a loro il ricavato del meretricio.

Gli inquirenti hanno anche scoperto che in passato la giovane avrebbe tentato di sottrarsi alla banda di aguzzini, ma sarebbe stata fermata e sottoposta a un vero e proprio pestaggio: i componenti della gang, che non sono stati ancora individuati, l’avrebbero ripetutamente colpita con pugni ai fianchi e al dorso.

Il figlio della giovane è stato ritrovato all’interno di una roulotte

Le indagini non sono concluse: gli uomini della Questura di Latina sono intervenuti nella mattinata di mercoledì per liberare il neonato, ma devono ancora identificare le altre persone che fanno parte del gruppo criminale che ha obbligato la giovane rumena a 'vendere' il suo corpo.

Così, una volta individuato il luogo in cui il piccolo era segregato, all’interno del centro Al Karama, è partito un blitz delle forze dell’ordine per trarre in salvo il bambino. I poliziotti lo hanno trovato nella roulotte insieme alla 28enne, che ora dovrà rispondere di un reato grave come il sequestro di minore.

A quanto pare le condizioni di salute del bimbo sono buone: il piccolo è stato immediatamente portato dalla madre che ha così potuto riabbracciare il figlio dopo diversi giorni.

La madre il figlio saranno ospitati in una struttura protetta

Come detto, però, l’inchiesta prosegue nel massimo riserbo: chiaramente la donna arrestata non ha agito da sola. Si cercano i complici, innanzitutto tra i personaggi già noti alle forze dell’ordine, implicati in passato in casi di sfruttamento della prostituzione.

Nelle prossime ore la 28enne sarà ascoltata dagli inquirenti, che sperano di ottenere da lei elementi utili per risalire agli altri componenti della banda. Si vuole anche verificare se si sia trattato di un caso isolato, oppure se altre giovani abbiano subito in passato lo stesso tipo di ricatto da parte del gruppo criminale.

Nel frattempo l’incubo è finalmente terminato per madre e figlio: nelle prossime ore saranno trasferiti in una struttura protetta che li ospiterà, nell’attesa che anche gli altri aguzzini siano assicurati alla giustizia.