I dati recentemente comunicati dal Viminale dimostrano l'avversione del popolo italiano a rimanere nelle proprie abitazioni ed adattarsi così alla quarantena imposta dal governo per prevenire il contagio da Covid-19: 96.000 le persone denunciate per inosservanza del decreto con una piccola parte denunciata anche per false dichiarazioni.

Diverso il discorso per quanto riguarda le attività commerciali, che a quanto dicono i numeri, hanno subito sposato le restrizioni imposte dai vari decreti: al cospetto di circa 974 mila attività controllate solamente 2277 esercenti sono stati denunciati, 7 di questi si sono visti ritirare la licenza.

Secondo Parisi, bisogna attendere il 4 aprile per i primi effetti del lock down

Intanto bisognerà attendere almeno fino al 4 aprile per poter toccare con mano gli effetti delle misure restrittive adottate: è quanto affermato dal fisico Giorgio Parisi, esperto di sistemi complessi dell'Università Sapienza di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Nonostante nella giornata di ieri si sia avuto qualche segnale positivo sul fronte deceduti e contagiati, è dunque indispensabile non allentare proprio adesso le maglie della rigidità. Quella in corso potrebbe infatti essere la settimana decisiva in ottica inversione di tendenza.

Operatori sanitari tra i più colpiti

Secondo i dati del'Istituto Superiore di Sanità, i contagiati nell'ambito sanitario sono oltre 4800 dall'inizio dell'epidemia.

Numeri allarmanti, in quanto corrispondono al 9% della totalità degli contagiati in Italia e a più del doppio dei colleghi cinesi (3,8%). La fondazione di ricerca Gimbe ha dichiarato che il dato è ampiamente sottostimato e ha chiesto che i test vengano estesi a tutti i professionisti e operatori sanitari e che vengano anche incrementati gli strumenti di protezione a sostegno di coloro i quali siano impegnati in prima linea contro l'emergenza.

Intanto si aggiungono altre due vittime tra i medici: Leonardo Marchi, medico e direttore sanitario della Casa di Cura San Camillo a Cremona e Manfredo Squeri, medico in pensione responsabile del reparto di Medicina alla Casa di cura ‘Piccole Figlie’ di Parma convenzionata con il Servizio sanitario nazionale. La notizia è stata diffusa nella giornata odierna dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo): i decessi certificati dall'inizio dell'epidemia di camici bianchi causati da Covid-19 sarebbero dunque 19.