La scomparsa di Angela Celentano rimarrà un mistero. La famiglia non saprà mai cosa sia successo il 10 agosto del 1996 sul Monte Faito (altura dei Monti Lattari, alle porte di Napoli). La Procura di Torre Annunziata ha, infatti, deciso di procedere con l'archiviazione dell'indagine. La scomparsa della piccola Angela (tre anni all'epoca del fatti) è uno dei casi di Cronaca Nera più inquietanti degli ultimi decenni.

Archiviato il caso Angela Celentano

I genitori ed i familiari di Angela Celentano non avranno verità. La Procura di Torre Annunziata (Napoli) ha infatti reso noto che intende procedere all'archiviazione dell'inchiesta sulla scomparsa della piccola di Vico Equense (comune tra il golfo di Napoli e quello di Salerno).

Le indagini, in questi ultimi 24 anni, si erano concentrate soprattutto sulle persone presenti il 10 agosto 1996 sul Monte Faito. Ma, a questo punto, come ha sottolineato uno dei legali della famiglia Celentano, l'avvocato Luigi Ferrandino, “molti testimoni sono deceduti e molti dicono di non ricordare":

Il Procuratore aggiunto Filippelli, per una questione di delicatezza, ha ritenuto opportuno non far notificare - come da protocollo - il provvedimento alla polizia giudiziaria, ma ha preferito convocare i genitori di Angela (Maria e Catello Celentano) negli uffici della Procura. Durante l'incontro si è ribadito che, in questi anni, si è fatto il possibile per ritrovare la ragazzina, ma non si è arrivati a nulla.

E, per questo, l'archiviazione dopo tanti anni è inevitabile. Ciò, però, non significa che i genitori di Angela intendano smettere di cercala: continueranno a lottare per arrivare alla verità e dare un senso al loro dolore.

La scomparsa di Angela Celentano

Il 10 agosto 1996, come da tradizione, la Comunità Evangelica di Vico Equense organizzò la gita annuale al Monte Faito.

Tra i partecipanti, una quarantina in tutto, c'era anche la famiglia Celentano. Nel primo pomeriggio, intorno alle 13, papà Catello notò che una delle sue figlie, la piccola Angela, non stava più giocando nei dintorni con le sorelline. Spaventato, dette subito l'allarme e la macchina dei soccorsi si mise subito in moto. Per giorni e giorni familiari, polizia, carabinieri e Guardia di finanza, passarono al setaccio i boschi del Faito.

Della bimba, però, non c'era traccia: era come scomparsa nel nulla.

In un primissimo momento le indagini, su indicazione di uno dei presenti, si concentrarono su un non meglio identificato "uomo con il codino" al volante di una Lancia Prisma targata Perugia. Presto, però, quella che sembrava una pista si era trasformata in un vicolo cieco. Nel 1999, invece, i sospetti, si concentrarono su uno zio di Angela (che, però, dopo pochi mesi, uscì definitivamente dalle indagini).

Angela Celentano in Messico?

Il 25 maggio 2010, a ben 14 anni dalla scomparsa di Angela Celentano, è spuntata la famosa pista messicana. Nel corso degli anni, i genitori della ragazzina hanno creato un sito internet per ritrovare la figlia.

E, proprio attraverso questo portale, una tale Celeste Ruiz, residente in Messico, ha contatto la famiglia.

La giovane, nella sua mail, si presentò come Angela e raccontò di essere di essere stata rapita in Italia da una coppia che si era trasferita in Messico. Le fotografie che la ragazza allegava ai messaggi di posta elettronica erano sembrate compatibili agli investigatori con le immagini, adeguatamente invecchiate, dalla giovane scomparsa sul Faito. Presto, però, anche questa pista si è rivelata una "bolla di sapone". Celeste, in realtà si chiama Brissia ed è una psicologa messicana. Assomiglia ad Angela, ma non è lei. Un mitomane, secondo quanto emerso, le avrebbe rubato delle fotografie al solo scopo di contattare la famiglia Celentano e alimentare false speranze.