Finalmente, ieri sera, il premier Giuseppe Conte ha annunciato quali saranno le nuove regole da rispettare durante la Fase 2, ovvero quel particolare periodo nel quale, dal 4 maggio, si dovrà convivere con il nuovo Coronavirus. In queste ultime ore, sia nel mondo della politica che all'interno dell'opinione pubblica, si è scatenato un dibattito in merito alle scelte dell'esecutivo, che da alcune associazioni, come la Confcommercio, sono ritenute in parte sbagliate. A queste categorie si aggiunge un volto noto della medicina italiana, Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova.

Il medico ha rilasciato un'intervista ad Adnkronos Salute, nella quale ha espresso le sue perplessità in merito all'avvio della nuova fase. Secondo Bassetti, il Governo ha osato poco e lui, personalmente, si aspettava una ripartenza quasi completa, in quanto i nuovi casi di contagio stanno ormai diminuendo in tutta Italia e la pressione negli ospedali si è ridotta di molto.

Basseti: 'Guardare cosa fanno gli altri'

Per il virologo, adesso bisogna guardare cosa fanno gli altri Paesi. Ai giornalisti che lo hanno intervistato ha fatto l'esempio di quanto sta succedendo in Francia, dove tra 15 giorni si ripartirà quasi a pieno regime. Bassetti non critica aspramente le scelte di Conte, pensando che il Premier possa aver agito così per lasciare più spazio decisionale alle Regioni.

L'ipotesi, sempre secondo l'infettivologo di Genova, non è del tutto sbagliata in quanto in Italia ci sono zone che non hanno un grande indice di contagio. Seppur in questi giorni il SarsCoV-2 sembra aver mollato di poco la presa, la task force governativa messa su da Palazzo Chigi ci va cauta. Poche ore fa, Silvio Brusaferro, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha riferito che va bene la riapertura, ma se la curva di contagio dovesse nuovamente salire si tornerà subito in lockdown.

La questione chiese aperte al culto

Il nuovo Dpcm del 26 aprile, quello che indica tutte le modalità in cui dovrà essere svolta la Fase 2, contiene regole abbastanza stringenti, non solo per quanto riguarda i rapporti sociali, ma anche per le cerimonie religiose che si svolgono nelle chiese. I luoghi di culto resteranno ancora chiusi al pubblico in quanto gli esperti ritengono che possano rappresentare un pericolo, essendo ambienti chiusi.

Matteo Bassetti non si dice d'accordo neanche con quest'altra decisione. A suo dire ci sono chiese molto grandi in Italia dove sia possibile mantenere il distanziamento sociale. Il rischio di contrarre il Covid-19 è lo stesso che si corre anche se si va in un supermercato.