Tragedia questa notte al "Gran Ghetto" vicino a Rignano Garganico, nel foggiano, dove un 20enne originario della Guinea Equatoriale sarebbe stato ucciso da un altro migrante al termine di una lite. La vittima sarebbe stata colpita al torace con almeno due coltellate, le quali non gli hanno lasciato scampo. Il ghetto in questione è un campo abusivo, ormai da tempo al centro della Cronaca Nera italiana. Tutto si è verificato proprio tra le baracche dell'insediamento intorno alle ore 2:00 della scorsa notte (secondo altre fonti erano le 3:00). Il motivo dell'alterco non è stato ancora ben definito e su questo i carabinieri stanno indagando, effettuando ulteriori approfondimenti sulla vicenda.
Soccorsi chiamati da un abitante del campo
Secondo quanto riferisce la Rai sulle sue pagine online, pare che a chiamare i militari dell'Arma sia stato un abitante del campo, mentre il 118 è stato allertato da altri residenti. Questi ultimi, sempre secondo i media locali e nazionali, avrebbero assistito all'omicidio, e non è escluso che nelle prossime ore possano essere ascoltati dagli inquirenti. L'accampamento in questione si trova nelle campagne che ricadono tra i comuni di Foggia, Rignano Garganico e San Severo. Una volta ricevuto l'allarme i carabinieri si sono recati sul luogo del grave fatto di cronaca: qui gli investigatori hanno provveduto a raccogliere le prime testimonianze e ad effettuare i rilievi del caso.
Da Foggia Today si apprende che la vittima è morta in pochi minuti, subito dopo la lite, probabilmente a causa delle gravi ferite e lesioni riportate nel corso della colluttazione con l'aggressore. Chi indaga sta cercando di capire chi possa aver compiuto il misfatto, ma già nelle scorse ore gli inquirenti hanno fermato un soggetto sospettato di aver commesso il crimine in questione.
Notizia che ha sconvolto il foggiano
La notizia dell'omicidio al "Gran Ghetto" ha fatto immediatamente il giro della città di Foggia e di tutta la sua provincia, destando sconcerto tra gli abitanti. Sicuramente nelle prossime ore si potranno conoscere ulteriori dettagli su questo triste episodio, che rimane per certi versi ancora tutto da chiarire.
Lo stesso accampamento balzò agli onori della cronaca nel dicembre scorso, quando si scatenò un devastante rogo che distrusse gran parte delle baracche presenti. Fortunatamente in quell'occasione non ci furono vittime o feriti e i migranti sfollati vennero ospitati in una tendopoli allestita per l'occasione. Furono anche garantiti pasti caldi per circa 60 giorni. Da allora tutto sembrava procedere bene, fino alla notte scorsa, quando una giovane vita è stata spezzata al culmine dell'ennesima lite tra cittadini stranieri.