Una complessa inchiesta ha permesso di individuare gli amministratori di tre canali Telegram dove venivano vendute foto e video per attività finalizzata al revenge porn. L’indagine della Polizia Postale, coordinata dalle Procure di Bergamo, Milano e Palermo, è partita dalla denuncia della conduttrice televisiva Diletta Leotta. Alcune settimane fa i gruppi in questione, 'Stu... tua sorella 2.0', 'La Bibbia 5.0', 'Il vangelo del p...' sono finiti al centro dell’attenzione dopo che diversi utenti avevano segnalato le immagini ‘rubate’ e i video dal contenuto esplicito utilizzati a scopo di vendetta.

Tra le foto erano spuntate anche quelle di Wanda Nara, Chiara Ferragni, oltre che di numerosi personaggi televisivi, con Fedez che aveva provveduto a raccogliere le segnalazioni e a girarle alla Polizia Postale. Sono stati denunciati a piede libero un trentacinquenne di Nuoro, un ventinovenne di Bergamo ed un diciassettenne.

Diffusi foto e video a scopo di vendetta su tre canali Telegram

Inoltre la Polizia Postale ha provveduto al sequestro degli account degli amministratori dei tre canali Telegram oggetto dell’articolata inchiesta che risultano, però, ancora accessibili. L’indagine è scattata dopo che la conduttrice televisiva Diletta Leotta aveva denunciato che le sue foto intime, hackerate alcuni anni fa dal suo telefonino, erano finite su uno dei gruppi che diffondeva video e immagini private a scopo di vendetta.

L’attività investigativa ha permesso agli inquirenti di risalire al trentacinquenne sardo che gestiva due canali attraverso il proprio tablet.

Quest’ultimo,al momento della perquisizione, è stato sorpreso dagli agenti mentre chattava sui gruppi oggetto di approfondimento giudiziario. Da verifiche incrociate è emerso che un 17enne gestiva un terzo canale attraverso il quale aveva messo su un ‘mercatino’ on line di immagini private.

Un affare che gli aveva permesso di incassare 5.000 euro con gli scatti che venivano venduti a 3 euro mentre per i video venivano chieste cifre più alte.

Revenge porn, gli indagati rischiano fino a sei anni

Nel registro degli indagati è finito anche un ventinovenne di origine bergamasche. Gli inquirenti hanno scoperto che l’uomo utilizzava i tre canali Telegram per vendicarsi dell’ex compagna pubblicando foto e video privati.

Le tre persone coinvolte nell’inchiesta della Polizia Postale rischiano fino a sei anni di carcere ed una multa fino a quindicimila euro. Gli inquirenti, inoltre, stanno verificando l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti.

Dalla complessa operazione è emersa un’intensa attività di Revenge Porn su 21 gruppi Telegram (43.000 iscritti complessivi) con oltre 30mila messaggi quotidiani. Da rilevare che Anonymous e LulzSec Italia hanno lanciato la campagna OpRevengeGram con lo scopo di individuare e divulgare i nomi dei molestatori e gli indirizzi Ip.