L'Istituto Superiore di sanità (Iss) ha reso noto che ritirando fuori vecchi campioni di acque reflue sono comparse tracce di Coronavirus risalenti al 29 gennaio a Bologna, mentre a Torino e Milano sono datate 18 dicembre. Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 a Wuhan si cominciava a parlare dei primi casi di Covid-19, mentre in Francia era ricoverato il "paziente zero" (ma è stato scoperto dopo). Questo dimostra che il coronavirus era presente nelle acque torinesi e milanesi ancor prima che in Cina scattasse l'allarme.

Le acque piovane utilizzate per monitorare la diffusione del virus

La scoperta è avvenuta grazie a uno studio effettuato analizzando le acque reflue conservate prima che i primi casi Covid-19 iniziassero a manifestarsi in Italia: i campioni raccolti nelle città del Nord sono stati usati come indice della diffusione del virus tra i cittadini. Nel dettaglio, quelli di Torino sono stati consegnati all'Iss da Smart, Società metropolitana acque Torino, che dall'autunno del 2019 sta effettuando degli studi finalizzati all'individuazione di virus enterici nelle acque. La Smart ha usato dei campioni congelati che si sono rivelati indispensabili per riscontrare la presenza del coronavirus.

Il presidente Smart: 'Ottimo risultato'

"Siamo riusciti a consentire all'Iss un monitoraggio della diffusione della Covid-19 nei mesi precedenti alla dichiarazione dello stato di emergenza - ha commentato Paolo Romano - ed è un risultato che la nostra Società è riuscita ad ottenere grazie alla preparazione dei propri collaboratori".

"Si tratta di una rivelazione interessante - ha dichiarato invece il professor Giovanni Di Perri, responsabile del reparto Malattie Infettive all'Amedeo di Savoia di Torino - e potrebbe essere che si trattasse di un piccolo focolaio successivamente abortito. O probabilmente dell'incipit della pandemia, all'epoca non sottotraccia".

Di certo è una notizia nuova che innesca dei dubbi su diversi aspetti, come i molteplici casi di polmonite registrati nell'autunno del 2019 nel Nord Italia risultati anomali dai medici in relazione al trend influenzale.

Una collaboratrice spiega com'è avvenuto lo studio

Giuseppina La Rosa, responsabile del reparto Qualità dell'acqua del dipartimento Ambiente e Salute dell'Iss ha spiegato: "Da 13 anni, insieme al mio team mi occupo di prelevare e analizzare i campioni di acque raccolti all'ingresso dei depuratori. La ricerca è andata avanti esaminando 40 campioni raccolti da ottobre dello scorso anno a febbraio di quest'anno e 24 campioni di controllo relativi al periodo che va da settembre 2018 a giugno 2019.

La data di questi ultimi ci consentiva di escludere con sicurezza la presenza del virus". Nelle città di Milano e Torino i campioni di ottobre e novembre 2019 hanno dato esiti negativi, mentre i successivi hanno dato esiti positivi a partire da dicembre, come anche per i mesi successivi a gennaio e febbraio.