Da Novoaleksandrovsk, città dell'estremo oriente russo situata a nord dell’arcipelago giapponese, arriva un'agghiacciante notizia di Cronaca Nera. Una bimba di otto anni, Victoria Teplyakova, da tutti chiamata Vika, è stata rapita, abusata e uccisa da una coppia di sposi. La vicenda ha suscitato sgomento e indignazione su tutta l'isola di Sakhalin, nell'Oceano Pacifico settentrionale.

Vika si è allontanata da casa dopo un litigio con i genitori

Secondo quanto ricostruito dalla stampa estera, la piccola Vika Teplyakova, lunedì 6 luglio avrebbe avuto una discussione con mamma e papà: nulla di particolarmente grave, ma per la bimba sarebbe stato comunque in un momento di rabbia e sconforto.

Tant'è che avrebbe deciso di scappare di casa e, senza dire nulla a nessuno, sarebbe uscita dalla sua abitazione di Novoaleksandrovsk facendo perdere le sue tracce. La ragazza, come ha spiegato FR24 News citando Sakhalin.info, sarebbe scomparsa intorno alle 10 del mattino. Tuttavia, la denuncia ufficiale è stata presentata solo in tarda serata.

Sembra che alcuni automobilisti, notando la piccola Vika sola per la strada, si siano fermati chiedendole se avesse bisogno di aiuto e offrendosi di accompagnarla alla stazione di polizia. Tuttavia, la bimba non avrebbe prestato loro attenzione e avrebbe continuato a vagare fino a quando sarebbe salita sull'auto di Igor Dvornikov, 49 anni, e la moglie Kristina, 32 anni.

La coppia di sposi ha ammesso il rapimento e l'uccisione della piccola Vika

Dopo la denuncia di scomparsa presentata dai genitori di Vika, l'intera comunità di Novoaleksandrovsk, per giorni, ha aiutato le forze dell'ordine nella ricerche sperando di riportare a casa sana e salva la bambina. Tutto, però, è stato inutile. La ragazzina, infatti, secondo il rapporto del medico legale è morta lo stesso giorno in cui si è allontanata.

Nelle ultime ore, la stampa ha diffuso un filmato registrato dalle videocamere di sicurezza del quartiere, in cui si vede Vika, con addosso una t-shirt bianca e un paio di pantaloncini blu, camminare da sola lungo le strade della cittadina, poco prima di essere uccisa.

Giovedì 9 luglio, a tre giorni dalla scomparsa della piccola, Kristina si è presentata nel vicino commissariato di polizia dicendo di aver offerto un passaggio a una bambina.

La 32enne, messa alle stretta dagli agenti, ha poi ammesso che quella ragazzina era proprio Vika e ha riferito che il compagno, ad un certo punto, si era avventato sulla piccola, ma lei - troppo spaventata - non era riuscita a fare nulla per fermarlo e per evitare che la abusasse.

Dopo la violenza, Igor avrebbe ucciso Vika, strangolandola con un sacchetto di plastica e, ormai senza vita, l'avrebbe seppellita in una zona boschiva nei pressi di un lago. Il corpo della bimba, come hanno confermato gli investigatori, presentava evidenti segni di violenza. Igor, al momento in stato di arresto, inizialmente ha tentato di negare il rapimento, gli abusi e il delitto. Poi, però, è crollato e ha ammesso le proprie responsabilità.