Una storia di violenze e abusi sessuali nei confronti di tre minorenni giunge direttamente da Siracusa, dove proprio in queste ore si sta svolgendo il processo nel tentativo di individuare i colpevoli e fare finalmente giustizia. Queste le priorità visto che, da quanto emerge dai racconti, la mamma sarebbe colpevole di aver offerto sessualmente i suoi tre figli di tre, quattro e sette anni in cambio di pochi euro. Sarebbero tre gli uomini, tra cui anche un carabiniere di 41 anni e il consuocero della donna di 46 anni, colpevoli di aver abusato delle tre piccole vittime.
I fatti risalgono all'ormai lontano 2014, ma solo quattro anni dopo le forze dell'ordine hanno posto in arresto i tre indagati. Nel corso del processo sono intervenuti alcuni testimoni, tra cui gli educatori e i genitori ai quali i bimbi sono stati ora affidati, che hanno svelato alcuni particolari raccontati dalle stesse vittime.
Siracusa, faceva prostituire i suoi tre bimbi per ricevere denaro: processo in atto
I tre piccoli, un maschietto e due femminucce, sono stati tolti alla loro madre naturale nel momento in cui sono state scoperte le vicende ed erano stati inseriti all'interno di una struttura di accoglienza. Dopodiché l'affidamento ai loro attuali genitori. All'epoca dei fatti, pare che la donna fosse in condizioni economiche molto disagiate e proprio per questa ragione faceva prostituire i suoi bambini per piccole somme, cifre che non andavano oltre i 20 euro.
Secondo i testimoni: 'I bimbi costretti a mettersi in fila per subire le violenze'
Gli incontri organizzati dalla donna avvenivano all'interno di un locale che le tre piccole vittime chiamavano la 'cantina', e pare che venissero anche fotografati da un signore anziano che è oramai deceduto. Dalle testimonianze emerse durante il processo sono emersi alcuni dettagli secondo cui: 'I bambini venivano messi in fila per essere abusati'.
Le dichiarazioni dell'avvocato del carabiniere: 'Vogliamo spiegazioni dal pm'
Secondo l'avvocato difensore del carabiniere, Antonella Schepis, i racconti forniti dai tre bambini, dai loro genitori affidatari e dagli educatori, però, sarebbero discordanti e dunque non attendibili.
Inoltre, pare che nel corso dell'ultima udienza avvenuta presso la Corte di Assise, si sarebbe verificata un'anomalia: la mancanza di diverse registrazioni. 'Ci siamo resi conto che mancano delle intercettazioni, per questo motivo abbiamo richiesto spiegazioni al pubblico ministero', queste le parole del legale. Il processo comunque andrà avanti nei prossimi mesi, con la prossima udienza che è stata programmata per la metà del mese di settembre.