Una bambina di soli 7 anni è stata abusata dal padre con la complicità della mamma. Il pubblico ministero della Procura di Lecce Stefania Mininni ha aperto un fascicolo sulla vicenda. L'indagine è partita grazie alla segnalazione della scuola. A raccontare ciò che sarebbe avvenuto è invece stata la bambina durante l'incidente probatorio avvenuto tra marzo e aprile del 2018.

La mamma era a conoscenza di ciò che avveniva

La mamma, che era a conoscenza degli abusi che la figlia subiva dal padre, non avrebbe fatto niente per fermare il marito. Ma non solo: la donna avrebbe infatti risposto affermando che la bambina, attraverso le aggressioni che subiva dal genitore, avrebbe imparato a comportarsi bene.

L'indagine era iniziata tra anni fa, quando una maestra della piccola bimba si accorse che c'era qualcosa che non andava. Così, attraverso un approccio idoneo all'età e alla situazione della vittima, la maestra era riuscita a farsi raccontare dalla bimba ciò che avveniva dentro le mura domestiche. Immediatamente l'operatrice scolastica ha segnalato tutto all'autorità giudiziaria. Da qui è partita l'inchiesta, che ha fatto poi emergere gli abusi del padre e la presunta complicità della madre. Determinanti, in questo senso, sono stati i racconti e le testimonianze della minore, che avrebbe più volte confermato la sua versione.

Il 24 novembre si deciderà se mandare a processo i genitori

Tra il marzo e l'aprile del 2018 (un anno dopo la segnalazione della maestra, arrivata nel 2017) si è svolta una udienza probatoria in cui la bambina ha raccontato ciò che il padre le faceva.

Nel corso delle indagini si è svolta una consulenza sulle condizioni di salute psichica, effettuata dalla criminologa e psichiatra Mariangela Pascali. È stata poi effettuata una consulenza informatica dall'ingegnere Claudio Leone sui telefoni cellulari e computer sequestrati ai genitori dagli agenti della Polizia della Squadra Mobile.

Oltre all'indagine penale, anche il Tribunale dei minori ha avviato da subito una indagine per verificare la presenza dei presupposti per affidare la bambina ad una casa protetta. Il prossimo 24 di novembre, davanti a Michele Toriello, giudice per l'udienza preliminare, si deciderà se accogliere o meno la richiesta della Procura di mandare a processo i genitori.

Inoltre si deciderà se accogliere anche l'istanza di non luogo a procedere, presentata dagli avvocati della difesa Fabrizio Pisanello e Roberto Rella. L'avvocato Simona Guido è invece stata nominata come curatore speciale della minore. La bambina si trova ora in una comunità, dove viene supportata e assistita dagli operatori.