Rabbia e dolore, questi i sentimenti prevalenti ai funerali di Andrea Baima Poma, celebrati venerdì 25 settembre nel parco di Villa Ogliani, sede del municipio di Rivara Cavanese. Nel paese in provincia di Torino, nella notte tra domenica e lunedì, il bambino di 11 anni è stato ucciso dal padre Claudio Baima Poma con un colpo di arma da fuoco che l'ha raggiunto al cuore. Con la stessa arma, poi, l'uomo si è tolto la vita nella sua abitazione. L'uomo era separato da un anno e mezzo dalla mamma del bambino. A lei ha scritto una lettera d'addio in cui la incolpa di essere la causa della fine della loro relazione e delle sue scelte estreme.

Andrea Baima Poma, lacrime e palloncini bianchi

Almeno un migliaio di persone questo pomeriggio hanno voluto dare l'ultimo saluto al piccolo Andrea. Le esequie si sono svolte nel parco di Villa Ogliani per permettere l'affluenza, nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, al maggior numero di persone. In prima fila la mamma Iris Pezzetti, rimasta seduta per tutto il tempo della cerimonia accanto alla bara del figlio, indossava una maglia con impressa la foto del bambino e la scritta "Andrea sempre con noi". La stessa maglia la indossavano pure molte altre persone, adulti e bambini. Vicino alla bara, ma staccati dalla mamma, c'erano pure i nonni paterni, Fernanda e Domenico che non si spiegano il gesto.

Molti i compagni di classe e amici di Andrea presenti con i loro genitori. Sulla bara bianca, tra i fiori bianchi e blu, la cintura arancione del judo di Andrea.

La vicenda ha sconvolto la comunità. Il parroco della chiesa San Giovanni Battista di Rivara, don Riccardo Flori, che avrebbe dovuto cresimare Andrea, ha officiato il rito funebre invitando tutti ad unirsi al dolore della mamma.

"Andrea era un bambino felice, entusiasta, seguiva il percorso del catechismo. Quanto dolore, adesso: ci è stato portato via chi aveva un futuro. In questi momenti conta che un solo gesto d'amore verrà ricordato per sempre. Quanti ne ha seminati Andrea, se lo ricordano tutti. Il suo era un cuore aperto al nuovo. Andrea sapeva amare", ha detto don Riccardo.

Presente anche il sindaco Roberto Andriollo, che ha proclamato il lutto cittadino. La mamma ha voluto che alla fine della cerimonia ogni amico di Andrea lasciasse un ricordo, e così in tanti, tra le lacrime, si sono passati pennarelli per scrivere il loro messaggio sulla bara bianca. Infine, decine di palloncini bianchi sono stati liberati in cielo.

Ancora non c'è una data per i funerali del padre

Non c'è ancora una data per i funerali di Claudio Baima Poma. Secondo le indicazioni pervenute in municipio, i funerali del padre dovrebbero svolgersi in forma strettamente privata. L'operaio metalmeccanico di 47 anni, domenica notte dopo aver abbracciato il figlio morto, ha rivolto verso di sé l'arma, una Beretta che deteneva illegalmente con 70 proiettili e un silenziatore, e sulla quale ci sono indagini in corso, contro di sé.

In un lungo post pubblicato prima di compiere il gesto estremo, poi rimosso dalla sua pagina Facebook, oltre alle molte recriminazioni rivolte contro la madre del bambino, aveva annunciato l'omicidio-suicidio sostenendo che lui e il figlio sarebbero stati "sempre insieme". Alla veglia di riconciliazione voluta dal parroco e dal primo cittadino, mercoledì sera c'è stata una grande partecipazione. "Il mio desiderio è che negli ultimi momenti anche lui possa aver avuto la lucidità di pentirsi e riconciliarsi con Gesù Cristo, dopo aver commesso questo gesto inspiegabile", ha detto don Riccardo. "Ho chiesto la piazza al sindaco e lui ha accettato di buon grado - ha spiegato il sacerdote - perché la comunità ha bisogno di riconciliazione".

Andrea Baima, gli 'harleysti' solo per lui

Nel suo messaggio d'addio, il padre di Andrea, da appassionato di Harley Davidson, aveva chiesto una sorta di tributo da parte degli amici bikers con i quali partecipava ai raduni. Avrebbero dovuto sfilare in corteo nel corso del funerale che prevedeva sarebbe stato lo stesso per sé e per il figlio. Di Harley, infatti, ne possedeva una anche il padre infanticida e spesso portava Andrea con lui a fare gite.

In molti ricordano il sorriso aperto del più giovane tra i partecipanti ai motoraduni. Circa 50 motociclisti hanno accolto il feretro del bambino all'arrivo al parco per tributargli l'ultimo saluto. La loro scelta, però, è stata netta: hanno deciso di esserci per lui, ma si sono rifiutati di presenziare alle esequie del padre.

"Non andremo a salutare un assassino", hanno detto. Uno degli harleysti ha scritto: "Il giorno dei funerali la mia Harley resterà in garage, ma mi fermerò tre minuti per dedicare una preghiera ad Andrea. Questa è la mia scelta”.