Nella provincia di Latina è scattato, nei giorni scorsi, un mini lockdown deciso dal presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, a causa dell'impennata dei contagi da Covid-19. Per bloccare dunque sul nascere il sorgere di potenziali focolai sono state predisposte una serie di misure restrittive che riguardano anche lo svolgimento di cerimonie come battesimi e matrimoni. Nonostante il divieto in essere però, a Pontinia due giorni fa si è tenuta una festa di nozze con ben 82 invitati, un numero in palese violazione del decreto Conte che ha portato a delle conseguenze importanti sia per gli sposi che per coloro che sono intervenuti ai festeggiamenti.

La festa si è svolta nell'ambito della comunita sikh dell'agro pontino

La giovane coppia di sposi, di origine indiana, dopo la celebrazione del rito religioso previsto per la comunità sikh, insieme con gli invitati ha pensato bene di recarsi presso il locale “La Corte degli Ulivi”, in zona Strada della Striscia, un ristorante attrezzato per questo tipo di occasioni. Purtroppo per gli sposi è arrivata una segnalazione al 112 che ha subito messo in moto la macchina dei controlli previsti dal DPCM del governo. Giunte al locale, le pattuglie dei carabinieri delle stazioni di Pontinia, Borgo Sabotino, Sezze e Latina hanno così proceduto ad identificare uno per uno tutti gli ospiti presenti nella struttura constatando il numero eccessivo degli invitati (quasi tre volte il limite consentito di 30 unità).

Oltre al gestore del locale, sono stati multati gli sposi e gli invitati per la somma di 400 euro cadauno, riducibile a 280 euro se si sceglie di pagare subito l'ammenda. A completamento i militari dell'Arma hanno anche segnalato il locale alle autorità preposte chiedendone la chiusura temporanea.

I commenti rilasciati dal mondo della politica sull'accaduto

Non ha potuto esimersi da un duro commento l'assessore regionale della Sanità nel Lazio Alessio D'Amato che ha definito ciò che è avvenuto come un fatto grave e da “irresponsabili”, in quanto episodi del genere mettono a rischio la salute dell'intera collettività.

Gli ha fatto eco il sindaco di Pontinia, nonché presidente della Provincia di Latina Carlo Medici, che ha condannato questo atto di egoismo personale di pochi nei confronti dell'interesse generale che ha rischiato di vanificare il lavoro di contenimento di un virus che tanti danni sta creando nel territorio pontino. Chi ha preso le difese della comunità sikh è stato il sociologo Marco Omizzolo, il quale ha detto chiaramente che situazioni di questo genere sono parte integrante della cultura e tradizione indiana.