Il pubblico ministero Armando Mammone: ’L'ha uccisa per un vecchio tradimento, merita l’ergastolo”. Giovanni Perria, il pensionato 78enne originario di Narbolia, comune in provincia di Oristano, sarebbe il colpevole dell’omicidio della moglie Brigitte Pazdernik. 78 anni, nata in Germania, scomparsa il 10 ottobre di due anni fa e ritrovata priva di vita, dopo tre giorni, nel tratto di mare tra Torre del Pozzo e la spiaggia di Is Arenas, a una decina di chilometri dalla sua abitazione in provincia di Oristano. Per la morte della donna, durante il processo che si è svolto ieri nella Corte d’Assise di Cagliari, presieduto dalla giudice Tiziana Morgana, con giudice a latere Giorgio Altieri, il pubblico ministero ha chiesto infatti l’ergastolo.

La donna, secondo il magistrato, sarebbe stata infatti uccisa per un tradimento tra l’altro consumato in famiglia. La pensionata, infatti, avrebbe avuto una relazione segreta con il fratello di Perria, dal quale avrebbe avuto una figlia, Rachele. Il pensionato però avrebbe scoperto il fatto successivamente e, proprio questo, sarebbe stato il motivo per il quale l’uomo avrebbe deciso di uccidere la moglie. Un processo difficile, basato soprattutto su indizi, che fin dal primo momento ha insospettito gli inquirenti. In particolare gli uomini della Squadra Mobile di Oristano che da subito si sono occupati del caso.

La testimonianza della vicina

Durante il processo in Corte d’Assise, a Cagliari, fondamentale è stata la testimonianza della vicina di casa della coppia.

La donna infatti davanti ai giudici avrebbe detto di aver visto uscire l’auto da casa dei coniugi intorno alle 22 e 30, dopo averli sentiti litigare. Per poi fare rientro circa un’ora dopo, la sera c'era la partita della nazionale. Questo fatto però è sempre stato negato da Giovanni Perria che, di fronte ai giudici, ha sempre detto di non essere uscito.

L'uomo infatti ha assicurato che lui non si sarebbe mai mosso da casa. Una testimonianza, quella della vicina di casa, che ha portato i giudici a chiedere la misura cautelare in carcere. L’uomo, infatti, nutrendo un forte rancore contro la vicina di casa potrebbe uccidere ancora. Il magistrato che ha condotto le indagini, elencando gli indizi nei confronti del pensionato, ha dimostrato che la telecamera dell'auto della coppia sarebbe stata staccata proprio per evitare che riprendesse il viaggio dalla loro abitazione al mare, dove è stata ritrovata la donna.

Così come il fusibile che sarebbe stato tolto per bloccare il contachilometri. E nonostante il pensionato abbia sempre dichiarato di “sentirsi solo senza mia moglie, dopo aver vissuto una vita insieme”, non è stato creduto dal pubblico ministero che ha chiesto infatti la massima pena dell’ergastolo. La sentenza è attesa per il prossimo 2 novembre.