Maria Chiara P., 18enne di Amelia (Terni), sarebbe stata uccisa nel sonno da un'overdose di eroina e quella droga, stando almeno a quanto raccontato dal fidanzato 21enne Francesco, avrebbe rappresentato una sorta di "regalo di compleanno". Il sostituto procuratore di Terni, Camilla Coraggio, che sta seguendo il caso di Cronaca Nera, ha aperto un fascicolo con le indagini che stanno proseguendo senza tralasciare alcuna ipotesi investigativa. Per domani, mercoledì 14 ottobre, è in programma l'autopsia sul corpo della studentessa. L'esame, che dovrebbe fornire elementi chiari e utili alle indagini, chiarirà se l'overdose è effettivamente stata o meno la causa del decesso.
L'eroina sarebbe stata il suo regalo di compleanno
Maria Chiara, studentessa al Liceo Scientifico "Renato Donatelli" di Terni ed istruttrice di judo per bambini, è stata ritrovata senza vita, sabato 10 ottobre, nell'abitazione del fidanzato, ad Amelia. Sulla sua morte, come ha precisato il procuratore capo Alberto Liguori, gli inquirenti stanno lavorando nel tentativo di "mettere insieme tutte le tessere del mosaico".
Secondo quanto riferito dal compagno della giovane, ascoltato per circa 9 ore dagli inquirenti stessi, la ragazza avrebbe assunto dell'eroina. E la dose che le sarebbe stata fatale sarebbe stata il suo "regalo di compleanno". Come ricostruito dalla stampa locale, venerdì 9 ottobre, Maria Chiara e Francesco - che risulterebbe indagato a piede libero per il reato di omissione di soccorso aggravato dalla morte della ragazza - avrebbero preso un treno per raggiungere una delle tante piazze di spaccio di Roma e, nella Capitale, avrebbero acquistato dell'eroina per venti euro.
Sempre stando a quanto riferito dal 21enne, la coppia si sarebbe iniettata le dosi intorno a mezzogiorno con la 18enne, alla sua prima volta, ad iniziare a dare segni di malessere molto presto, ancora prima di rientrare ad Amelia. Nonostante non si sentisse bene, Maria Chiara ha comunque partecipato ad un aperitivo con le amiche di sempre e, più tardi, ha raggiunto l'appartamento di Francesco, dove è poi deceduta nel sonno.
'Vogliamo fare chiarezza sui fatti'
Francesco, davanti agli inquirenti, si è dimostrato collaborativo e ha cercato di ricostruire le ultime ore di vita della compagna. Dal suo racconto, però, sarebbe emerso un "buco" di alcune ore. Il 21enne, infatti, non avrebbe chiamato subito il 118, ma avrebbe "perso tempo" nel tentativo di risvegliarla.
Per questo motivo, la pm Coraggio ha ritenuto opportuno indagarlo per omissione di soccorso.
A margine della conferenza stampa convocata nell'ambito delle indagini sul decesso di Maria Chiara, il procuratore capo Alberto Liguori ha puntualizzato che quanto accaduto ad Amelia non è legato a quanto successo a luglio e, dunque, alla vicenda di Flavio e Gianluca, i due adolescenti stroncati nel sonno da un'overdose di sostanze stupefacenti.
“Vogliamo fare chiarezza sui fatti - ha dichiarato - non è nostro compito fare giustizia sommaria". Poi, ha rivolto un pensiero ai genitori di Maria Chiara e al fratello maggiore. "Non oso pensare come possa sentirsi la famiglia".