Nella mattinata di venerdì 16 ottobre Ermanna Pedrini, 64 anni, è stata trovata priva di vita nella cucina della villetta dove abitava con il figlio a San Benigno Canavese, cittadina a circa 20 chilometri da Torino. A dare l’allarme sono stati alcuni vicini di casa, che hanno notato come le serrande dell’abitazione fossero ancora abbassate, nonostante l’ora. Così hanno chiesto aiuto: verso le 10:40 i carabinieri di Volpiano, una volta entrati nella residenza, hanno scoperto il corpo della donna. Vicino a lei un grande coltello che con ogni probabilità è stata l’arma del delitto.

I sospetti degli inquirenti si sono subito concentrati sul figlio della vittima, un 45enne, che non era in casa: così sono partite le ricerche dell’uomo. Dopo poche ore il presunto responsabile è stato trovato nell'abitazione di un conoscente a Pont Canavese: ora è in stato di fermo.

Il figlio era tornato a vivere con Ermanna da qualche tempo

Secondo quanto riporta La Stampa, la vittima era molto conosciuta in paese, anche per la sua professione di pettinatrice, che svolgeva in casa, come si può leggere dalla targa in legno “Ermanna acconciature”, posta sul cancello della sua villetta. Da qualche tempo era tornato a vivere con lei il figlio, che era appena uscito da una casa di cura per persone con problemi psichici, Villa Turina di San Maurizio Canavese.

A quanto pare già da diverse ore il telefono e il citofono dell'abitazione squillavano a vuoto: ad una chiamata della sorella della donna avrebbe risposto il figlio, spiegandole che la madre era nel cortile e invitandola a riprovare più tardi. Questo strano comportamento del 45enne ha fatto accrescere i sospetti che potesse essere successo qualcosa di grave a Ermanna.

Il figlio della vittima è scomparso subito dopo il delitto

Dopo la scoperta del corpo di Ermanna, il procuratore Giuseppe Ferrando sì è recato immediatamente nella villetta di San Benigno Canavese; sul luogo del delitto sono giunti anche Francesco Rizzo, comandante provinciale dei Carabinieri, e un medico legale, per un primo esame del corpo.

In seguito ai rilievi dei tecnici della scientifica è sembrato evidente che il delitto sia avvenuto nella cucina dell’abitazione, dove diversi particolari, come alcune sedie rovesciate a terra, sembrerebbero indicare che ci sia stata una violenta lite, prima dell'omicidio. La donna è stata ferita a morte con un grosso coltello, poi abbandonato sul pavimento, probabilmente al culmine della discussione. Il decesso della 64enne potrebbe essere avvenuto la sera precedente, intorno alle 20. Come prima cosa i militari hanno cercato di rintracciare tutti i familiari della donna, ma all’appello mancava proprio il figlio, svanito nel nulla all’improvviso.

La ricerca del figlio della vittima è terminata alcune ore dopo

Subito è partita la caccia all’uomo che si è conclusa poche ore dopo, verso le 13, quando il 45enne è stato rintracciato, grazie alla localizzazione del gps della sua automobile, mentre si trovava a casa di un conoscente a Pont Canavese. L’uomo avrebbe detto ai militari dell’Arma di sapere perché lo stessero cercando: per lui è stato disposto lo stato di fermo, eseguito dai carabinieri che lo hanno portato nella caserma di Volpiano per essere interrogato. Al momento non si conosce il movente del delitto: inoltre gli inquirenti vogliono fare chiarezza sullo stato di salute del presunto assassino.

“Ermanna era una brava persona – ha spiegato ai giornalisti Giuseppe Pedrini, il fratello della vittima – non siamo stati mai al corrente dei suoi problemi con il figlio, fino a quando non è finito in una casa di cura”.