Matteo Bassetti torna a parlare di Coronavirus. L'infettivologo del San Martino di Genova è stato ospite della trasmissione Tagadà di La7. Il medico si è ancora una volta scagliato contro l'allarmismo. Una peculiarità comunicativa che, a suo avviso, al momento sta dilagando solo in Italia. Il tutto si ripercuoterebbe in una serie di conseguenze. A partire dal fatto che, in realtà dove iniziano a scarseggiare le bombole d'ossigeno si starebbe creando una sorta di mercato nero. Una realtà denunciata da diverse fonti di stampa nelle ultime ore con particolare riferimento a Napoli e alla Campania.

Il tutto, a suo avviso, sarebbe l'effetto di un trend comunicativo definito "da delinquenti".

Nella circostanza c'è anche stato uno scambio di battute con David Parenzo. In particolare il medico ha segnalato di non essere d'accordo rispetto all'idea che la paura possa essere quasi un fenomeno fisiologico da dover affiancare alla necessità di convivere con il coronavirus.

Coronavirus, Bassetti cita il problema 'mercato nero'

Non ha dubbi Matteo Bassetti rispetto ad alcune dinamiche poco tranquillizzanti che si starebbero palesando in questa seconda ondata di coronavirus. "Il problema - spiega - risale alla comunicazione completamente errata. Lo vogliamo dire una volta per tutte? A Napoli c'è il commercio in nero delle bombole dell'ossigeno".

Parole che richiamano delle segnalazioni arrivate nelle ultime ore. La Federfarma di Napoli, in particolare, ha detto di aver ricevuto segnalazioni rispetto all'esistenza di canali attraverso cui approviggionarsi di bombole d'ossigeno e possibilità di avere riche attraverso 'canali paralleli. Del fenomeno sarebbero già stati informati i Carabinieri.

"C'è qualcuno - ha spiegato l'infettivologo - che non le ritorna ai poveri farmacisti per farle ricaricare perché ha paura e le tiene in casa. Perché dice che magari gli servono qualora gli venisse il coronavirus". "Abbiamo narrato - prosegue - a questa gente che se prendono il virus sono fritti. Questo è il risultato che abbiamo ottenuto in Italia: la gente va a comprarsi la bombola d'ossigeno al mercato nero.

Bassetti non ha peli sulla lingua e spiega da cosa dipende ciò che sta accadendo. "Frutto - evidenzia - della comunicazione di qualche delinquente. Non è così che si fa comunicazione oggi. La comunicazione deve tranquillizzare la gente non allarmarla".

Poi difende il suo operato da direttore di Malattie Infettive del San Martino di Genova. "Abbiamo ricoverato 2000 persone da marzo a oggi. A differenza di altri che siedono sulle scrivanie e malati ne vedono pochi, io ne ho visti".

Tagadà: Bassetti e Parenzo, opinioni diverse

Ad un certo punto, nel corso della trasmissione, interviene David Parenzo che sottolinea il fatto che molti entrano nel panico in maniera quasi inevitabile. "Chi ha avuto la Covid - spiega il giornalista - dice che quando sei a casa da solo, ti senti l'affanno e fai fatica a respirare.

Lì hai voglia a dire "state calmi, state calmi" ed è normale chiamare il medico e magari la corsa al pronto soccorso. Il tema non è l'allarmismo, ma la consapevolezza..."

"No, guardi il tema è l'allarmismo. Il problema non è chiamare il medico, nessuno dice che non bisogna chiamarlo . Vedremo - replica Bassetti - quanto tutto sarà finito chi aveva ragione. Questo allarmismo solo in Italia. Parlo con mezza Europa e queste cose le abbiamo fatte sale da noi".

"Vedremo - risponde Parenzo - è un verbo che usano i politici assieme al gerundio: dicono "Stiamo facendo e vedremo". Convivere con il virus significa anche convivere con la paura".

"Non con la paura, con la preoccupazione. La paura - tuona Bassetti - genera ansia e preoccupazione". "La pensiamo diversamente - chiosa il medico - mi spiace. Non condivido l'analisi di Parenzo"