Dopo aver trascorso parte del pomeriggio e della notte in un'ambulanza è stato stroncato da un arresto cardiaco mentre attendeva l'esito del test molecolare. Protagonista della drammatica vicenda, accaduta all'ospedale di Sulmona (in provincia dell'Aquila), è un pensionato 80enne residente a Cava de Selci (frazione di Marino, Roma), ma domiciliato a Villalago (borgo della Comunità montana Peligna). Nonostante l'Abruzzo sia stato dichiarato dall'ultimo Dpcm "zona gialla", la situazione degli ospedali della regione è difficile e molte strutture faticano a far fronte alle criticità causate dall'epidemia in corso.

Attilio era in attesa dell'esito del test molecolare

Secondo quanto ricostruito, giovedì 5 novembre, Attilio, colto da malore, è stato accompagnato in ambulanza all'Ospedale SS. Annunziata di Sulmona. La struttura, nelle ultime settimane, pur non essendo stata adeguatamente attrezzata, è stata trasformata di fatto in un'area Covid per provare a far fronte all'emergenza sanitaria in atto. Il pensionato, quindi, non è stato visitato e curato immediatamente, ma ha trascorso l'intero pomeriggio e parte della notte su un'ambulanza. Poi è stato trasferito in una zona pre-triage dell’ospedale e, successivamente, è stato sistemato in una stanzetta nell'ex pronto soccorso. Qui, nella mattinata di ieri, mentre stava parlando con un infermiere, è stato colto da un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo.

L'uomo, da quanto si apprende, era risultato positivo al tampone nasofaringeo ed era in attesa del riscontro del test molecolare. Al momento non si sa se il decesso sia stato causato dal Covid-19. Tuttavia, l'attendibilità del macchinario del laboratorio analisi della struttura ospedaliera non lascerebbe spazio a dubbi.

Le criticità dell'ospedale di Sulmona

Dopo la constatazione del decesso da parte degli operatori sanitari, come da protocollo, sono scattate le procedure di rito e non è escluso che, su sollecito del personale del reparto, questa volta intervengano anche i carabinieri. La morte del pensionato romano, infatti, potrebbe ritenersi connessa all'inadeguata gestione dei pazienti in attesa di diagnosi, tampone ed eventuale ricovero e a gravi carenze del sistema ospedaliero.

L'ospedale di Sulmona, da quanto si apprende, risulta privo di un'area attrezzata dove i pazienti, senza essere costretti a interminabili file, possano attendere gli esiti del tampone. Già nei giorni scorsi, a tal proposito, gli operatori medico-sanitari hanno minacciato di adire le vie legali e di chiedere anche l'intervento dei Nas al fine di far scattare i necessari accertamenti all'interno degli spazi dell'ex pronto soccorso improvvisato area-Covid.

Nelle scorse ore Catia Puglielli, presidente del Tribunale per i Diritti del Malato di Sulmona, in un'intervista al quotidiano locale Il Capoluogo, ha sottolineato le gravi criticità dell'ospedale. "L'unico posto in terapia intensiva è stato occupato da un paziente Covid", ha dichiarato ribadendo che non solo non c’è personale dedicato esclusivamente ai pazienti contagiati da Coronavirus, ma non esiste neppure un'area per loro. "Se la situazione peggiora - ha concluso - ci troverà impreparati“.