Svolta nel delitto dei due coniugi di origine albanese ritrovati, fatti a pezzi, in alcune valigie a Sollicciano (periferia sud-ovest di Firenze). Ad uccidere Teuta e Shpetim Pasho, secondo gli inquirenti sarebbe stata Elona Kalesha, la fidanzata del figlio Taulant. La donna è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio di cadaveri.

Arrestata la fidanzata del figlio

Nella mattinata di oggi, martedì 22 dicembre, i carabinieri del comando provinciale di Firenze hanno arrestato Elona Kalesha 36enne albanese già nota alle forze dell'ordine per altri reati.

La donna, all'epoca della sparizione di Teuta e Shpetim Pasho, conviveva con il figlio della coppia in un appartamento di Scandicci, alle porte del capoluogo toscano. L'abitazione ed il garage pertinente, tra il 2016 ed il 2017, subito dopo la scomparsa dei coniugi albanesi, fu oggetto di diverse segnalazioni da parte di alcuni vicini. I condomini, in particolare, denunciarono al Nucleo Provinciale Guardie Zoofile di Firenze, la presenza e la persistenza di odori nauseabondi (poi ricondotti alla presenza di cani non adeguatamente curati).

Stando a quanto riportato nel decreto di fermo disposto dal Pubblico Ministero di Firenze Ornella Galeotti, la 36enne è stata condotta nella caserma dei carabinieri di Borgo Ognissanti e nelle prossime ore verrà trasferita in carcere.

Il figlio della coppia rintracciato in Svizzera

Nelle scorse settimane, i corpi di Teuta e Shpetim Pasho, scomparsi da Scandicci cinque anni fa, sono stati rinvenuti in quattro diverse valigie abbandonate in un campo lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno, a due passi dalla recinzione perimetrale posteriore del carcere di Sollicciano.

Marito e moglie, secondo i risultati degli esami autoptici sarebbero stati uccisi brutalmente e poi smembrati. Teuta sarebbe stata picchiata e strangolata, mentre Shpetim sarebbe stato accoltellato alla gola.

Dopo l'identificazione dei cadaveri, gli investigatori, hanno cercato di rintracciare il figlio della coppia, Taulant.

L'uomo, da quanto si è appreso, venne scarcerato dalla casa circondariale fiorentina il 2 novembre del 2015, lo stesso giorno in cui i genitori interruppero i contatti con le altre due figlie, Dorina e Vittoria. Accusato di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, dopo aver scontato parte degli arresti domiciliari nell'appartamento di Scandicci si era reso latitante ed aveva fatto perdere le sue tracce.

Grazie anche all'intervento dell'Interpool si è scoperto che il giovane è attualmente in Svizzera e, da qualche mese, si trova detenuto, per il reato di furto con scasso e violazione di domicilio, in una casa circondariale del Cantone di Aargau (Argovia), nel nord del Paese. Taulant, va precisato, al momento non risulta indagato, tuttavia gli inquirenti vorrebbero ascoltarlo in quanto potrebbe chiarire alcuni punti oscuri e fornire elementi utili al proseguo delle indagini.